La strada per la prossima stagione invernale è lunga e tortuosa, lo sappiamo, difatti parte ben prima che le temperature inizino a scendere. Ad aprire le danze, come potrete intuire, è quella struttura barica di cui si farà un gran parlare: il Vortice Polare stratosferico. Vortice che, possiamo dirlo, sta emergendo al Polo Nord e continuerà a rafforzarsi nei prossimi 4 mesi (salvo improvvisi riscaldamenti stratosferici, che come ben sappiamo possono letteralmente sconvolgere l’andamento stagionale).
Recentemente abbiamo già discusso di quelli che potrebbero essere gli effetti stagionali in relazione alle anomalie oceaniche (leggasi La Nina), mentre qui stiamo iniziando a introdurre quelli che potrebbero essere i contributi atmosferici e in modo particolare i contributi stratosferici.
Attualmente la temperatura stratosferica sta già scendendo e l’immagine che vi mostriamo ci dà un’idea del gradiente termico previsto nelle prossime due settimane (stiamo parlando della media stratosfera). Dalla mappa si evince chiaramente il raffreddamento su gran parte del Polo Nord.
Anche la pressione sta iniziando a diminuire rapidamente. Guardando l’attuale altezza geopotenziale a 10 mb (circa 30 km di altitudine), si evince una piccola area di bassa pressione che sta iniziando a svilupparsi sopra il circolo polare artico. Si tratta della base per il vortice polare dell’inverno 2020/2021.
Le proiezioni per fine mese ci fanno vedere un Vortice Polare molto più sviluppato e in rapido aumento sia in termini di dimensioni sia in termini di influenza sulla circolazione atmosferica continentale.
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