Lorenzo e Daniel. Amici fra loro. Rossoneri fin da bambini. Il primo, scelto dagli scout del Milan quando aveva sei anni. Il secondo, di fatto nato a Milanello, con l’eredità pesante di essere figlio di Maldini, già sopportata tanti anni prima da suo padre Paolo. “Abbiamo deciso di tenere in squadra due ragazzi: Colombo e mio figlio”, ha tagliato corto ieri sera prima della partita il figlio di Cesare, che oggi a 52 anni e da direttore tecnico sta costruendo il nuovo Milan.
Contro il Bodo/Glimt, gara da dentro o fuori, hanno giocato tutti e due. Sono stati chiamati da Stefano Pioli, i ragazzini, con il compito impossibile di non fare rimpiangere Ibra, fermato dal coronavirus. Insieme i due diciottenni (Lorenzo li ha compiuti a marzo, Daniel farà i 19 il prossimo 11 ottobre) non fanno l’età dello svedese. E hanno ovviamente vinto molto meno: qualche torneo giovanile, insieme in campo o in staffetta fra loro, sempre in rossonero. Eppure, si sono fatti trovare pronti.
Lorenzo Colombo da Vimercate, per la prima volta in campo dall’inizio con i grandi, segnando la rete del 2-1 contro i norvegesi a 18 anni e 200 giorni si è affermaro come più giovane marcatore del Milan in gara ufficiale dal 2012 e più giovane di sempre fra Champions ed Europa League. Cross di Theo, assist di tacco di Calhanoglu. Un piccolo capolavoro. Al 13′ del secondo tempo Lorenzo è uscito per far posto all’amico Daniel, nato a Milano come il nonno e il papà. Un gol l’ha segnato anche lui, ma in fuorigioco. Poi ha aiutato i compagni, al limite della propria area, a resistere all’inatteso assedio delle maglie gialle.
Se la scelta di buttarli in campo è segno di un presente non facile per l’attacco del Milan (oltre a Ibra fuori per Covid anche Leao, con Rebic squalificato), le parole di Colombo dopo la partita fanno ben sperare per il futuro: “Un’emozione unica segnare a San Siro. Ma non ho ancora fatto niente. Si torna a lavorare. Sono al Milan fin da piccolo, ci voglio restare a lungo perché è il club che mi ha cresciuto. Pioli mi ha tolto dal mercato? Mi ero tolto già prima, voglio restare qui”. Ha un’occasione enorme, e lo sa. Altrove non funziona così: l’Inter il suo Lorenzo Colombo, che si chiama Sebastiano Esposito (altro 2002 di enorme talento), l’ha appena prestato alla Spal.
Fonte www.repubblica.it