Le basi, almeno nell’immaginario collettivo, per una impresa storica, Filippo Ganna le aveva poste nella cronometro che aveva chiuso la Tirreno-Adriatico, dominata a quasi 57 di media. Basi poi pienamente consolidate lungo i 31,5 km del percorso di Imola; l’Italia del ciclismo per la prima volta nella storia si aggiudica una cronometro mondiale grazie al piemontese. Medaglia d’oro: ci erano andati vicino Andrea Chiurato nella prima edizione (nel 1994) e Adriano Malori nel (2015), ma si erano fermati solo all’argento.
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