(ANSA) – ROMA, 28 SET – Lo scorso luglio, al termine della ‘prima ondata’ del Covid-19, negli Usa meno del 10% della
popolazione era contagiata dal Sars-Cov-2, con punte del 27%
nella parte est del paese mentre in alcuni stati dell’ovest la
media era del 3,5%. Lo afferma uno studio della Stanford
University fatto sui pazienti in dialisi pubblicato dalla
rivista Lancet. Per la ricerca sono stati usati oltre 28mila campioni
provenienti da 1300 centri dialisi in tutto il paese. Dalle
analisi è emersa la stima che il 9,3% degli adulti statunitensi
aveva gli anticorpi per il virus, con sette stati con lo 0% di
positivi mentre a New York il tasso era del 33%. Il virus,
spiegano gli autori, si è diffuso di più tra le minoranze
ispaniche e di colore, con una probabilità di positivi fino a
tre volte superiore, nelle persone che vivevano in aree
disagiate, dove è risultata doppia, e in quelle provenienti da
aree densamente popolate, dove era addirittura dieci volte
maggiore. Secondo gli autori la popolazione dei dializzati può
essere un’ottima ‘sentinella’ della diffusione del virus. “I
pazienti che ricevono la dialisi si sottopongono ad analisi
periodiche, quindi non servono infrastrutture per raccogliere i
campioni – si legge nell’articolo -. Inoltre i fattori di
rischio per l’infezione e per sviluppare la malattia in forma
grave, compresa l’età avanzata, la povertà e la presenza di
malattie pregresse – sono la regola nella popolazione dei
dializzati”. (ANSA).
Fonte Ansa.it