BENEVENTO – Dopo quello della Sampdoria, il Benevento conquista il secondo scalpo “di lusso”: batte il Bologna sul campo amico, deve ringraziare il portiere Montipò, che chiude la porta come una saracinesca. Se i rossoblù arrivano davanti al portiere sei o sette volte, dall’altra parte un tiro nello specchio della porta vale il pesantissimo gol: in mischia, in area di rigore, Lapadula mostra i muscoli all’imberbe Hickey, e in spaccata infila. Importanza capitale. Sei punti prima della pausa, dopo tre gare, tanta roba.
Il Bologna? Scelta conservativa sul mercato, giusto per carità, vista la situazione mondiale. Obiettivo: far crescere i giovani di talento. Ma Skov Olsen e Barrow dimenticano le regole del calcio, vince chi la butta dentro. Le occasioni non si contano: dove sono cattiveria e voglia? A questo si aggiunge un bollettino medico che, forse, comporterà un intervento sul mercato. Medel si ferma, esce con le lacrime agli occhi, l’impressione è che l’infortunio sia di quelli importanti. Bisognerà capirlo presto e, se necessario, intervenire subito. Sotto questo aspetto, la cessione di Bani al Genoa sembra essere stata avventata.
Si fa male Moncini. E Medel esce in lacrime
Primo tempo col Bologna che fa la partita. Svanberg approccia come aveva finito il match col Parma, quindi bene: non fa rimpiangere Poli che starà fuori due mesi. Le notizie dei primi minuti, quando il Benevento si chiude a riccio e il Bologna non sfonda, sono gli infortuni: muscolare per Moncini, misterioso, ma con lacrime non rassicuranti, per Medel. Entrano Lapadula e Danilo. Il Bologna fa la partita, il Benevento difende e contrattacca.
Montipò imbattibile
Due palle gol in 45′ tutte in favore degli ospiti: Montipò – incerto con l’Inter – è invece determinante nelle uscite basse su Barrow, dribbling per andare in porta e tentativo di aggirare il portiere in uscita; e con Skov Olsen, che prova il tocco controtempo e trova l’uscita “moderna” di Montipò, da portiere di calcetto, alla Neuer se preferite, a togliergli la gioia del secondo gol in due partite. Il Benevento non riesce a essere incisivo, c’è un’uscita di Skorupski su Hetemaj e poi, in chiusura di tempo, un’ingenuità (difetto abituale, da togliere) di Barrow che si fa togliere palla da Ionita, il tiro dell’ex Cagliari è messo in angolo dall’estremo polacco. Primo tempo molto combattuto, scorbutico, il Bologna reclama su un contatto dubbio tra Foulon e Soriano in area di rigore campana, il Var non interviene. Non una partita trascendentale, ma al riposo Mihajlovic può essere contento della continuità di Skov Olsen, Inzaghi invece scopre che Iago Falque è ancora lontano dal giocatore ammirato in maglia Genoa, Roma e Torino.
Bologna senza cattiveria sotto porta
La ripresa offre lo stesso copione, Mihajlovic chiede più cattiveria sotto porta e dopo pochi minuti, fioccano le occasioni. Sul taccuino: 53′ Skov Olsen calcia fuori da pochi passi un assist di Palacio (il fuorigioco non assolve il danese); 56′ Barrow salta Caldirola e serve ancora il danese, tiro su Montipò; 58′ ancora Barrow davanti a Montipò, e ancora la difesa che fa in tempo a chiudersi. In mezzo c’è una bella chance anche per il Benevento, tacco di Lapadula e conclusione alta di Caprari.
Una doppia doccia… scozzese
Al 66′ il gol partita: Skorupski alza in angolo un tiro cross di Letizia: il portiere polacco non esce e la sfera cade bassa in mezzo all’area dove Lapadula anticipa Hickey e in spaccata infila dal basso verso l’alto. Doccia scozzese per l’ospite, si potrebbe dire. Due minuti dopo in mischia il Bologna pareggia, mischia che risolve Svanberg con una bella girata sotto misura, di controbalzo. Di Bello al Var invita Sozza a vedere l’episodio, c’è un rimpallo tra Dabo e De Silvestri, la palla sbatte sul gomito di quest’ultimo, impossibilitato a vedere la palla e con il braccio lungo il corpo. Ma Sozza non ha dubbi: gol annullato.
Barrow che succede?
Inzaghi e Mihajlovic hanno intanto dato vita alla girandola di cambi, nel Bologna Denswil e Orsolini rilevano Hickey e Skov Olsen; poi è la volta di Sansone per De Silvestri e Vignato per Svanberg. Mihajlovic si mette a tre dietro, avanti tutta, nel Benevento entrano Sau e l’ex Improta dopo che Dabo ha preso il posto di Hetemaj. Altre due chances per il pareggio: la prima capita a Barrow, il gambiano, invitato alla spizzicata, colpisce il pallone con troppa forza e alza la conclusione sull’uscita in ritardo di Montipò. La seconda, destro secco di Sansone dal limite, ancora Montipò che si allunga sulla sua sinistra per ribattere.
Bigon non fa la sosta
Vince il Benevento e si gode la sosta. Per il Bologna, due passi indietro: un finale di mercato più febbrile, forse, di quanto si potesse pensare. Ceduto Bani, c’è l’allarme Medel, in difesa. Mentre i “talentini” vadano a scuola. Il tema è semplice: come tradurre la teoria in pratica.
Benevento batte Bologna 1-0 (0-0)
Benevento (4-3-2-1): 1 Montipò, 3 Letizia, 15 Glik, 5 Caldirola, 18 Foulon, 56 Hetemaj (17′ st Dabo), 28 Schiattarella, 29 Ionita (28′ st Improta), 44 Iago Falque (28′ st Tuia), 17 Caprari (17′ st Sau), 21 Moncini (15′ pt Lapadula) (12 Manfredini, 80 Gori, 4 Del Pinto, 11 Maggio, 19 Insigne, 20 Di Serio, 58 Pastina) All.: Inzaghi.
Bologna (4-2-3-1): 28 Skorupski, 29 De Silvestri (33′ st Sansone), 17 Medel (19′ pt Danilo), 14 Tomiyasu, 3 Hickey (22′ st Denswil), 30 Schouten, 32 Svanberg (33′ st Vignato), 11 Skov Olsen (22′ st Orsolini), 21 Soriano, 99 Barrow, 24 Palacio (1 Da Costa, 34 Ravaglia, 8 Dominguez, 9 Santander, 15 Mbaye, 18 Baldursson, 22 Kingsley).
All.: Mihajlovic
Arbitro: Sozza di Seregno
Reti: al 21′ st Lapadula
Angoli: 4-10
Recupero: 3′ e 4′
Ammoniti: Svanberg per gioco scorretto, Schiattarella per gioco scorretto, Foulon per gioco scorretto
Note: al 23′ st il VAR annulla il momentaneo pareggio di Svanberg per tocco di mano
Spettatori: 1000Fonte www.repubblica.it