Il cadavere di una donna è stato avvistato in mare, questa mattina, davanti a Borgo Prino, a Imperia. Si tratta del sesto cadavere trovato in mare o sulle spiagge del ponente ligure dopo l’ondata di maltempo che ha devastato la val Roya. Sul posto è presente la guardia costiera. Gli altri cadaveri, tutti uomini, sono stati rinvenuti a Sanremo; nel fiume Roya a Ventimiglia e a Santo Stefano Al Mare (Imperia). In Liguria non risultano dispersi. I morti dovrebbero essere tra i dispersi segnalati in Francia.
Un quinto cadavere era stato trovato in Liguria lungo la costa.Si tratta forse di una donna. Il corpo è a Santo Stefano Al Mare (Imperia) nei pressi del porto turistico di Marina degli Aregai. Guardia costiera e forze dell’ordine sono impegnate in una ricognizione per cercare di avvicinarsi al cadavere.
Un quarto cadavere era stato trovato in zona Tre Ponti a Sanremo, sulla scogliera, non distante dal luogo in cui era già stato trovato il primo corpo senza vita. Il cadavere è circondato dai detriti portati dalla mareggiata. Un terzo era stato trovato lungo il fiume Roya, in località Trucco, frazione di Ventimiglia. Sul posto le forze dell’ordine per l’identificazione. Si ipotizza che possano essere vittime del maltempo anche se non risultano finora persone disperse nella regione.
Ed è stato ritrovato morto il malgaro disperso da sabato al confine con la Francia. Il corpo è stato recuperato nel fiume Roya. Era un francese di origini italiane. Nella valle Roya un elicottero dei Vigili del Fuoco italiani ha portato a valle una famiglia di 4 malgari, tra i quali due persone anziane, in alpeggio della località Casterino, a Tenda. Un altro malgaro, in un altro alpeggio della zona, ha preferito restare in alta montagna.
“E’ finito il tempo di mettere toppe e tamponi, è arrivata l’ora di interventi strutturali che risolvano le situazioni una volta per tutte”. Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, in valle Tanaro (nel Cuneese) per visitare i paesi colpiti dall’alluvione dei giorni scorsi. “Martedì – ha detto il governatore – porterò al ministro Lamorgese, al Viminale, una prima stima complessiva dei danni in Piemonte e, soprattutto, parlerò della necessità di una regia istituzionale che risolva i problemi”.
È ancora allerta per il maltempo anche in Emilia-Romagna. Arpa e Protezione civile hanno diramato una nuova allerta arancione per rischio idrogeologico nella pianura e nella bassa collina delle province di Parma e Piacenza e per vento sull’Appennino emiliano. L’allerta è valida da ora e per tutta la giornata di domani, lunedì 5 ottobre. Particolare allerta per il passaggio della piena del Po nel Piacentino. Nel dettaglio, affermano i tecnici, tra il primo pomeriggio e la notte del 4 ottobre una nuova perturbazione si prevede attraversi la regione da ovest verso est, anche con rovesci o temporali. I fenomeni saranno più intensi sulle zone di crinale. Nelle prime ore del mattino del 5 ottobre sono attesi temporali sul settore orientale, mentre la ventilazione sui rilievi sarà associata a forti raffiche, in particolare sulle zone di crinale. La tendenza delle condizioni meteo sarà poi in attenuazione.
Intanto è stata riaperta al traffico alle 6,30 l’autostrada A5 Torino-Aosta. Era stata chiusa ieri, nel tratto tra Quincinetto e Scarmagno, a causa del maltempo. Il provvedimento era stato preso in via precauzionale a seguito dell’esondazione della Dora Baltea.
Sono state tutte recuperate le persone rimaste bloccate dal maltempo a Vievola, sul versante francese del Colle di Tenda. Questa mattina l’elicottero ‘Drago 55’ dei vigili del fuoco ha recuperato otto persone, cinque italiani e tre francesi, che si trovavano ancora nella piccola stazione della frazione di Tenda. Lo rende noto all’ANSA il Comando dei vigili del fuoco di Cuneo.
Ponti crollati e ingenti danni, comuni isolati. In poche ore sabato è caduta la pioggia di sei mesi, talmente tanta da battere un record che resisteva addirittura dal 1958. E’ eccezionale l’ondata di maltempo che si è abbattuta sul Piemonte, e che ha investito anche Valle d’Aosta e Liguria.
Cuneese, Biellese e Verbano, in Piemonte, e il ponente ligure le zone più colpite, ma anche il resto della Liguria e la Valle d’Aosta non sono state da meno, tra fiumi esondati, sfollati, frane, allagamenti e colate di fango ovunque per le strade.
Sono 108, quasi un decimo del totale, i Comuni piemontesi che hanno subito danni dall’alluvione dei giorni scorsi, hacomunicato la Protezione civile della Regione. I volontari attivi sui cantieri aperti per il ripristino delle opere danneggiate sono 1360. Ancora numerose le utenze senza corrente elettriche. Enel ne ha comunicate 2700 nel Verbano-Cusio-Ossola, 2360 in provincia di Vercelli; 1500 in provincia di Cuneo, 1000 in provincia di Biella, 240 in provincia di Novara 240, 180 in provincia di Torino; 13 nell’Alessandrino.
Valdostana è la prima vittima, Rinaldo Challancin, 53 anni, caposquadra dei vigili del fuoco volontari di Arnad: una pianta gli è crollata addosso nella notte tra venerdì e sabato, durante un intervento di soccorso nel paese della bassa Valle, raggiungibile soltanto dalla provinciale perché l’autostrada Torino-Aosta è interrotta a Quincinetto (Torino) per l’esondazione della Dora (l’A5 è stata riaperta questa mattina, ndr). Morto nel Vercellese anche Samuel Pregnolato, un automobilista di 36 anni di Quarona. Era in auto col fratello ventenne, che è riuscito a salvarsi: la Sesia ha inghiottito la provinciale 105 e con l’asfalto si è portata via anche la sua Opel Corsa. Disperso per alcune ore, il suo corpo è stato ritrovato con l’auto quando ormai era troppo tardi. “Voglio ricordare le vittime del maltempo ed esprimere solidarietà ai familiari”, è l’omaggio rivolto ai due morti dal presidente Mattarella in apertura del concerto al Quirinale in ricordo di Dante, nelle stesse ore in cui i vigili del fuoco hanno recuperato 21 dei 22 dispersi tra Cuneese e Val Roya, dove l’Italia confina con la Francia. All’appello manca un margaro, caduto con la sua auto in un torrente nel Cuneese, come riferito dal fratello, e un cacciatore della provincia di Brescia nella zona della Lomellina, ai confini con la provincia di Vercelli. Si era rifugiato in una cascina abbandonata che è stata poi allagata dal Sesia. Per la stima dei danni materiali ci vorranno delle settimane, ma sono comunque ingenti.
Almeno trenta milioni di euro in Liguria secondo il governatore Toti, molto di più in Piemonte, dove la piena dei fiumi ha travolto in particolare Limone, Garessio e Ormea, in provincia di Cuneo, e la Valle Cervo in provincia di Biella, dove è stata danneggiata anche la Cittadellarte, la fondazione creata da Michelangelo Pistoletto. Sott’acqua anche il vercellese, e un pezzo della provincia di Novara, dove è crollato un ponte a Romagnano Sesia. Poche ore prima era stato riaperto in diretta Facebook, ma non ha retto alla piena del fiume. Permane nelle prossime ore l’allerta per il transito delle piene sui corsi d’acqua, dopo che il Po si è gonfiato di quasi 3 metri nelle ultime 24, secondo un monitoraggio di Coldiretti al Ponte della Becca (Pavia).
Fonte Ansa.it