Sabato 10 e domenica 11 ottobre doppio appuntamento con il Master dell’Albana e la prima tappa di Albana Dèi. Degustazioni, incontri e focus omaggio al vitigno a bacca bianca principe della Romagna.
È un vero e proprio omaggio al vitigno a bacca bianca per eccellenza della Romagna la due giorni di “Vino al Vino” in programma a Bertinoro sabato 10 e domenica 11 ottobre. Unico il contenitore nel centro storico della cittadina, due gli eventi per la regia di Ais Romagna, Comune di Bertinoro, Consorzio Vini di Romagna, Consorzio Vini di Bertinoro: Master dell’Albana e Albana Dèi.
Protagonista è l’Albana prima Docg d’Italia di un vino bianco nell’anno di grazia 1987, vino che ha cancellato lo stereotipo di ‘vino dolce da accompagnare alla ciambella’ a fine pasto. Oggi lo possiamo collocare a buon diritto nell’Olimpo dei grandi ‘bianchi’ italiani, grazie al grande lavoro di tanti produttori eccellenti del territorio, che hanno saputo offrire al mercato prodotti di altissima qualità e piacevolezza, sia nella versione secco che in quelle passito e spumante, fino all’ultima frontiera della macerazione in anfora. Due recenti riconoscimenti sono lì a testimoniarlo: la guida Ais “Emilia Romagna da Bere e da Mangiare” 2020/2021 che ha assegnato un terzo delle “eccellenze” (20 su 60 di punteggio massimo) ad Albana; i Tre Bicchieri Gambero Rosso 2021 con due Albana a fregiarsi il riconoscimento su 8 vini premiati in Romagna.
Il Master Romagna Albana
Giunto alla quarta edizione mette a confronto 14 sommelier degustatori (la scorsa edizione erano 10) da quattro regioni d’Italia. L’evento sarà anticipato sabato 10 ottobre 19.30 da una cena nella Rocca a cura di Ais Romagna dal significativo titolo “Aspettando il Master” (info: 0547 415249 – [email protected]).
Nella giornata di domenica 11 ottobre, sin dal mattino (ore 10) ci sarà il Master con le prime prove di selezione a porte chiuse nella sala della Riserva Storica. Da qui scaturiranno i 4 campioni che gareggeranno davanti al pubblico alle ore 16 nella Chiesa di San Silvestro. I finalisti si cimenteranno nella degustazione alla cieca, mettendo in scena una vera e propria presentazione di fronte a ipotetici clienti, abbinandone i desideri gastronomici a vini prestigiosi, decantando vecchie bottiglie e rispondendo a insidiose domande.
A decretare il vincitore, valutando le capacità di degustazione, comunicazione e racconto, competenza, studio e conoscenza dei vini, capacità manageriale e gestionale dei concorrenti, sarà una giuria di esperti, composta da rappresentanti della somellerie nazionale e romagnola e del Consorzio Vini di Romagna. Ne fa parte, di diritto, anche il vincitore dell’edizione precedente del Master. Al vincitore vanno 2mila euro messi in palio dal Consorzio Vini di Romagna.
Una ulteriore Giuria formata da produttori determinerà un Premio Speciale al Miglior Sommelier comunicatore del Romagna Docg Albana scelto fra i quattro finalisti.
I 14 finalisti
La sorpresa tra i partecipanti sta nella provenienza con la Toscana che sopravanza Romagna ed Emilia (li abbiamo suddivisi secondo la ripartizione Ais). Sono ben 5 i sommelier che arrivano dalla patria del Chianti: Benedetta Costanzo da Arezzo, Natalia Mochi da Montecatini, Davide Ritrovati da Empoli, Giuseppe Summa da Firenze, Clizia Zuin da Prato. Segue la Romagna con Luca Bubbolini (Cesenatico), Andrea Delorenzi (Ravenna), Riccardo Ravaioli (Faenza), Marco Saiani (Conselice). Tre dall’Emilia: Isacco Giuliani (Ferrara), Giorgio Salmi (Ferrara) e Fabio Vezzani (Reggio Emilia). Presenze anche da Veneto con Alberto Novarini (Verona) e Trentino con Andrè Senor (Laion in provincia di Bolzano).
Albana Dèi.
Evento itinerante organizzato dal Consorzio vini di Romagna per valorizzare l’Albana, il primo appuntamento sarà proprio a Bertinoro. Tre i momenti di Albana Dèi. Prima di tutto la valutazione delle Albana, che il pubblico potrà poi votare domenica, selezionate da una giuria tecnica composta da importanti critici delle principali guide dei vini e sommelier, che si riuniranno nella mattinata del 10 ottobre.
A seguire due appuntamenti aperti al pubblico. Sempre sabato alle 17 il convegno nella Chiesa di San Silvestro dal titolo “L’Albana è già realtà. Storia, leggenda e visione in un calice di vino”. Domenica 11 dalle ore 15 alle 18 in piazza della Libertà il pubblico potrà assaggiare e votare le migliori Albana selezionate dalla giuria (ingresso gratuito).
Il responso della giuria tecnica andrà ad assegnare il premio alle migliori Romagna Albana DOCG di tipologia secco; il pubblico sarà invece chiamato ad assaggiare e votare i vini finalisti per eleggere “L’Indigeno del Cuore” – premio Valter Dal Pane e votare anche altri vini ottenuti però sempre da sole uva Albana tipologia secco.
L’Albana, primadonna di Romagna
È il primo vino bianco in Italia ad aver ottenuto la Docg, fin dal 1987. A connotarlo e a renderlo inimitabile è la sua identità territoriale: i vitigni dell’Albana crescono in un’area di circa 900 ettari che si estende fra le colline del Cesenate e quelle a sud di Bologna. Un centinaio le cantine produttrici, che ogni anno, attualmente, licenziano circa 700.000 bottiglie (ma potenzialmente si potrebbe arrivare a due milioni).
In questo contesto, un posto di riguardo lo occupa la produzione delle colline di Bertinoro, per le quali gioca un ruolo decisivo la presenza dello Spungone, la roccia scaturita da una barriera corallina preistorica. Lo Spungone costringe le radici delle viti a penetrare in profondità aggrappandosi alle rocce del sottosuolo, regalando così ai vini caratteristiche di grande pregio.