(ANSA) – VENEZIA, 10 OTT – Tra i 12 ministeri che hanno un
budget e una capacità di spesa, nel secondo trimestre 2020 solo
quello degli Esteri (-17 giorni) ha pagato in anticipo i
fornitori rispetto alle scadenze previste dalla legge. Gli altri
11, invece, hanno pagato in ritardo o non hanno ancora
aggiornato i dati. Lo rileva la Cgia che segnala le situazioni
più critiche: Il Mibact, tra aprile e giugno ha saldato i
fornitori con un ritardo medio di 30 giorni, le Infrastrutture
dopo 49 giorni, l’Ambiente dopo 53, le Politiche Agricole dopo
61 e l’Interno, a cui spetta la maglia “nera”, dopo 62. Altri,
invece, non hanno ancora aggiornato i dati sul proprio sito
internet come il ministero dell’Istruzione/Università, della
Salute e della Giustizia: gli ultimi due, addirittura, non hanno
nemmeno pubblicato il dato riferito al primo trimestre. “Se
anche i ministeri cominciano a ritardare il saldo delle fatture
abbiamo il sospetto che in linea generale tutta la Pa, anche a
causa del Covid, stia dilatando i tempi di pagamento, specie a
livello locale” spiega Paolo Zabeo il quale propone che “nel
caso di mancato pagamento, bisogna prevedere per legge la
compensazione secca, diretta e universale tra i debiti della Pa
verso le imprese e le passività fiscali e contributive in capo a
queste ultime”. (ANSA).
Fonte Ansa.it