(ANSA) – ROMA, 14 OTT – Alcune delle fake news che sono
emerse sul Covid-19 sono considerate credibili da una fetta
consistente della popolazione, e dove la percentuale che crede
alle ‘bufale’ cresce, sale anche quella di chi è scettico nei
confronti dei vaccini. Lo afferma uno studio condotto in cinque
paesi, Gran Bretagna, Usa, Irlanda, Spagna e Messico, pubblicato
dalla rivista Royal Society Open Science.
I ricercatori dell’università di Cambridge hanno raccolto
dati su survey già esistenti nei diversi paesi e condotto delle
interviste a campioni selezionati chiedendo il giudizio su
diverse ‘fake’ sul Covid. Quella che ha preso più piede sembra
essere la falsa notizia che il virus sia sfuggito da un
laboratorio di Wuhan, ritenuta credibile dal 22% degli
intervistati in Usa e Gran Bretagna ma dal 37% in Spagna. A
seguire c’è la bufala che la pandemia sia una cospirazione per
aumentare le vaccinazioni nel mondo, creduta dal 22% dei
messicani, dal 18% di irlandesi, statunitensi e spagnoli e dal
13% dei britannici. Il legame con il 5G del virus è credibile
invece per percentuali che vanno dall’8% in Usa e Gran Bretagna
al 16% in spagna er Messico. In generale, notano gli autori,
all’aumentare dell’età diminuisce la sensibilità alle ‘fake’,
fatta eccezione per il Messico dove il trend è opposto. “Alcune
affermazioni cospirazioniste sono viste come credibili da
porzioni consistenti del pubblico – afferma Sander van der
Linden, coautore dello studio -. Abbiamo trovato anche un chiaro
legame tra il credere a queste teorie e l’esitazione su
qualsiasi futuro vaccino”. Nel dettaglio, un aumento di un punto
nella ‘scala di credibilità’ elaborata dai ricercatori, che va
da uno a sette, corrisponde ad un calo intorno al 25% della
propensione a vaccinarsi. (ANSA).
Fonte Ansa.it