PADOVA – Dopo l’anteprima odierna il Salone Auto e Moto d’Epoca di Padova conferma l’apertura ufficiale al pubblico domani a partire dalle ore 11. La rassegna terminerà domenica 25 ottobre ma al netto dei capolavori presenti e l’opportunità di acquistare piccoli oggetti di memorabilia, ricambi di ogni sorta, fuoriserie vintage e veicoli da collezione con fasce di prezzo dai 10 mila a svariati milioni di euro, il weekend non potrà ambire al tutto esaurito come accaduto nell’edizione 2019 quando gli organizzatori della Intermeeting Spa registrarono più di 130 mila presenze in quattro giorni.
Nonostante le tante incertezze del momento e lo spettro di un’imminente stretta sulle fiere nazionali a seguito dell’esponenziale aumento dei contagi da Covid in’Italia, gli espositori (privati e multinazionali) hanno risposto al richiamo dell’evento portando in dote una lunga serie di attrattive tra cui le Porsche da corsa della Claro Collection con pedigree da Le Mans a Daytona e le anteprime internazionali di Mercedes Classe S, Bentley Bentayga e la top cruiser Bmw R18. Come suggerito dal nome della rassegna, i lanci legati alla stretta attualità automobilistica sono eventi di contorno rispetto ai migliaia di modelli in vendita e le cui seducenti forme, evocano un passato che oggi ci appare particolarmente rassicurante, spensierato e nostalgico.
Come i sapori dell’infanzia, le auto d’epoca mettono il ricordo al centro della scena e passeggiando tra i padiglioni (stipati di modelli ma non di presenze fisiche), ogni silhouette e soluzione stilistica riporta ad eventi storici, momenti vissuti in prima persona ed affascinati epopee motoristiche dalla mobilità popolare alle competizioni fino alle vetture “cult” provenienti dai musei Mauto di Torino e Nicolis di Verona parte della retrospettiva “L’Ordinario diventa Straordinario”.
Le altre novità dell’edizione 2020 sono la presenza per la prima volta dell’Esercito italiano con un display di moto militari (Indian, Guzzi Superlace 500, Bianchi 500 e Gilera Saturno), i settanta modelli da trenta differenti marchi della collezione Morbidelli salvata dall’Asi e la mostra “L’uomo che ha sconfitto i giganti” dedicata alle imprese dell’Althea Racing nei campionati Superbike e Superstock. A completare la rassegna non potevano mancare gli anniversari (110 anni di Alfa Romeo, 85 anni di Jaguar, 60 di Lancia Flavia, mezzo secolo di Range Rover) ma l’aspetto oggi forse più rilevante, è che tra la moltitudine di miti, leggende e sapienti opere di recupero dedicate sia alle grandi icone che ad esemplari di nicchia ai limite dell’introvabile, il principale punto di contatto con le precedenti edizioni è il forte senso di passione a permeare ogni iniziativa della kermesse; un elemento ad alta resilienza che seppur con le mascherine, l’obbligo di distanziamento, la possibilità di entrare e uscire solo una volta al giorno dai cancelli e l’inevitabile calo nella joie de vivre collettiva, mantiene alto l’interesse verso il Salone Auto e Moto d’Epoca di Padova che resta, anche in tempi di Covid, uno degli appuntamenti di con maggiore appeal e risonanza del settore.
Nonostante le tante incertezze del momento e lo spettro di un’imminente stretta sulle fiere nazionali a seguito dell’esponenziale aumento dei contagi da Covid in’Italia, gli espositori (privati e multinazionali) hanno risposto al richiamo dell’evento portando in dote una lunga serie di attrattive tra cui le Porsche da corsa della Claro Collection con pedigree da Le Mans a Daytona e le anteprime internazionali di Mercedes Classe S, Bentley Bentayga e la top cruiser Bmw R18. Come suggerito dal nome della rassegna, i lanci legati alla stretta attualità automobilistica sono eventi di contorno rispetto ai migliaia di modelli in vendita e le cui seducenti forme, evocano un passato che oggi ci appare particolarmente rassicurante, spensierato e nostalgico.
Come i sapori dell’infanzia, le auto d’epoca mettono il ricordo al centro della scena e passeggiando tra i padiglioni (stipati di modelli ma non di presenze fisiche), ogni silhouette e soluzione stilistica riporta ad eventi storici, momenti vissuti in prima persona ed affascinati epopee motoristiche dalla mobilità popolare alle competizioni fino alle vetture “cult” provenienti dai musei Mauto di Torino e Nicolis di Verona parte della retrospettiva “L’Ordinario diventa Straordinario”.
Le altre novità dell’edizione 2020 sono la presenza per la prima volta dell’Esercito italiano con un display di moto militari (Indian, Guzzi Superlace 500, Bianchi 500 e Gilera Saturno), i settanta modelli da trenta differenti marchi della collezione Morbidelli salvata dall’Asi e la mostra “L’uomo che ha sconfitto i giganti” dedicata alle imprese dell’Althea Racing nei campionati Superbike e Superstock. A completare la rassegna non potevano mancare gli anniversari (110 anni di Alfa Romeo, 85 anni di Jaguar, 60 di Lancia Flavia, mezzo secolo di Range Rover) ma l’aspetto oggi forse più rilevante, è che tra la moltitudine di miti, leggende e sapienti opere di recupero dedicate sia alle grandi icone che ad esemplari di nicchia ai limite dell’introvabile, il principale punto di contatto con le precedenti edizioni è il forte senso di passione a permeare ogni iniziativa della kermesse; un elemento ad alta resilienza che seppur con le mascherine, l’obbligo di distanziamento, la possibilità di entrare e uscire solo una volta al giorno dai cancelli e l’inevitabile calo nella joie de vivre collettiva, mantiene alto l’interesse verso il Salone Auto e Moto d’Epoca di Padova che resta, anche in tempi di Covid, uno degli appuntamenti di con maggiore appeal e risonanza del settore.
Fonte www.repubblica.it