(ANSA) – ROMA, 28 OTT – Il diabete di tipo 2 è un fattore di
rischio per lo sviluppo delle forme gravi di Covid-19 e ci sono
marker che lo identificano. A dirlo è uno studio francese
realizzato dall’Inserm, dell’Assistance Publique-Hôpitaux de
Paris e dall’Università di Parigi che hanno identificato una
firma immunitaria nei pazienti diabetici ospedalizzati che
prevedrebbe il rischio di andare in terapia intensiva. I
risultati del loro lavoro sono stati pubblicati sulla rivista
scientifica Embo Molecular Medicine.
Allo studio hanno partecipato 45 pazienti con Covid-19
ricoverati in ospedale, di cui 30 avevano il diabete di tipo 2.
Tra loro, il 35% dei pazienti diabetici ha sviluppato una forma
grave della malattia che richiedono cure intensive, rispetto al
25% dei pazienti ricoverati non diabetici. I ricercatori hanno
analizzato i loro campioni di sangue e hanno scoperto che i
pazienti più gravemente colpiti avevano una conta linfocitaria
inferiore rispetto ai pazienti che non erano stati in terapia
intensiva.
In particolare, il team ha osservato un livello
particolarmente basso di linfociti Cd8+ citotossici, cellule
immunitarie particolarmente coinvolte nella risposta antivirale
con importanti funzioni di riconoscimento ed eliminazione delle
cellule infette. Ciò è stato osservato in tutti i pazienti in
terapia intensiva, indipendentemente dallo stato diabetico.
I pazienti diabetici che richiedevano cure intensive
differivano dai pazienti non diabetici che si trovavano nella
stessa situazione perché avevano anche livelli più bassi di un
altro tipo di globuli bianchi, i monociti, nel sangue. Sono
stati osservati anche cambiamenti nella loro morfologia:
infatti, avevano una dimensione media maggiore rispetto a quelle
trovate nei campioni di sangue di pazienti non diabetici.
(ANSA).
Fonte Ansa.it