(ANSA) – ROMA, 29 OTT – “Oggi ci serve uno schema di
riferimento complessivo in cui collocare scelte e priorità
d’investimento significa dire che, se nel 1955 un piano è stato
necessario, altrettanto lo è oggi”, avverte il “gruppo dei 20″,
economisti del gruppo di ricerca e discussione che si riunì nel
2013 presso la Fondazione Economia Tor Vergata per iniziativa di
Luigi Paganetto, che ne coordina l’attività, e che lavora con
l’obiettivo di dare un contributo per ‘rivitalizzare un’Europa
Anemica’. E’ tornato a riunirsi, a distanza, in piena emergenza
economica per l’impatto del Covid. E la strada che indica è
quella che fui seguita nel Paese nel 1955. ” Nel dibattito di
oggi si accosta spesso la crisi del post Covid-19 all’economia
di guerra e il Recovery Plan al Piano Marshall del 1947. Ci si
dimentica che a quest’ultimo nel nostro Paese seguì, nel 1955,
il Piano Vanoni, più precisamente ‘Lo schema di sviluppo
dell’occupazione e del reddito in Italia per il decennio
1955-64’, che aveva quattro obiettivi: la creazione di 4 milioni
di posti di lavoro, la riduzione dello squilibrio tra Nord e
Sud, l’aumento dell’export e il conseguente pareggio della
bilancia dei pagamenti, la redistribuzione delle forze di
lavoro”.
Il documento avverte: “Non aiuta molto l’indicazione del
Governo di un obiettivo di raddoppio del tasso di crescita del
Pil se non si dice come si può e si vuole realizzarlo”;
sull’andamento possibile della crisi, a V o a W, “nessuno può
fare previsioni credibili ma alla luce dell’evoluzione recente
del ciclo non c’è da essere ottimisti. Non bisogna in ogni caso
dimenticare l’esperienza della crisi del 2008 dove il nostro
paese è rimasto unico in Ue a non aver recuperato i livelli di
Pil pre-crisi”.
In conclusione “la scelta di guardare nell’ immediato alle
esigenze che nascono dalla recrudescenza del Covid può anche
andar bene a condizione che venga definito subito un quadro di
compatibilità macroeconomiche in cui, per rimanere al Piano
Vanoni, riduzione del divario nord-sud, export e competitività,
riassorbimento della disoccupazione giovanile e non, educazione
nonché città e trasporti siano obiettivi prioritari”: . (ANSA).
Fonte Ansa.it