ROMA – Le vendite di auto online, che nel 2018 hanno rappresentato in Italia solo l’1% del mercato totale, nei prossimi 10 anni potrebbero superare il 10 per cento delle vendite totali, raggiungendo nel 2030 oltre mezzo milione di veicoli venduti. Non solo. Secondo la ricerca condotta a livello europeo sull’Online Transaction da AutoScout24, il dato previsionale supera anche la media in Europa, pronta oggi al cambiamento con il 57% favorevole all’acquisto dell’auto interamente online, preparando il campo ad uno scenario che nel 2030 si attesterà sull’8% (era il 2% nel 2018). L’Italia supera anche Paesi come Belgio, (0,9% nel 2018 e 6,9% nel 2030), Germania (1,8% nel 2018 e 6,5% nel 2030), Austria (1,8% nel 2018 e 5,6% nel 2030) e Olanda (1,7% nel 2018 e 5,4%). Unica eccezione la Francia, che già nel 2018 ha una quota più alta di auto vendute (3,9%), con una previsione che supererà il 13% nel 2030.
“Il mondo automotive si affaccia in modo deciso al trend dell’online transaction, pur se con ritardo rispetto ad altri settori: ci si aspetta che in Europa tra 10 anni oltre l’8% delle transazioni avverrà online, con l’Italia in grado di superare il 10 per cento”, spiega Gioia Manetti, Vice President International e CEO Southern Europe di AutoScout24. “Stiamo vivendo un momento di cambiamento senza precedenti nella storia recente. Tutti i Paesi si muovono in questa direzione, seppur con tassi di crescita differenti, ed in questo senso l’emergenza Covid-19 è stato un importante acceleratore del processo di digitalizzazione degli attori della filiera. I consumatori sono ormai pronti ormai a trasferire le abitudini di acquisto online anche all’auto, lo dimostra la percentuale di consumatori che si dichiarano propensi a spendere più di 5K euro per un singolo acquisto online, lo dimostrano gli strumenti di pagamento sempre più evoluti utilizzati in Europa. Lo dimostra il fatto che si sono vendute auto online pur in lockdown, ‘creando’ o ‘adattando’ i processi esistenti. È ovvio che per il futuro di questo canale sarà determinante la velocità ed efficacia con cui i player sapranno evolvere piattaforme e processi ad un acquisto online.”
Se l’impossibilità di vedere l’auto, la valutazione dell’usato e la relazione con il venditore rappresentano le principali barriere per un possibile acquisto online, il prezzo più conveniente, le condizioni dell’auto verificate e la comparabilità delle offerte sono il motore per spingere all’acquisto su questo canale. La ricerca di AutoScout24, che ha esplorato il livello di fiducia degli europei nel rapporto auto/e-commerce, mostra che gli italiani sono i più ottimisti in Europa: oltre il 38% dei consumatori è convinto della possibilità di acquistare un’auto interamente online. Una fotografia in linea anche con i dati interni di AutoScout24, che attestano come quasi un italiano su quattro ha cambiato positivamente il proprio atteggiamento nei confronti degli acquisti online, e come per oltre la metà (53%) questo canale sia una buona alternativa a quello tradizionale.
“I marketplace auto rappresentano, oggi come non mai, un ponte digitale imprescindibile, che unisce reale e virtuale, favorendo il contatto tra cliente e venditore e rendendolo più facile, diretto e immediato”, aggiunge Gioia Manetti. “Essi diventano sempre più punto di riferimento nella scelta e nell’acquisto dell’auto e si stanno evolvendo rapidamente integrando quanto serve per poter vendere online, dal pagamento allo scambio di contratti vincolanti, dall’appuntamento in concessionaria alle soluzioni di finanziamento. Player che già offrono soluzioni di acquisto online, più o meno completo, come AutoScout24 in Europa, hanno assistito ad un’accelerazione nell’adozione di tali soluzioni, con soddisfazione crescente di tutti gli attori coinvolti, e sono a disposizione di coloro i quali vogliano beneficiare in modo rapido ed efficace della crescita del commercio online. Nel nostro caso siamo orgogliosi di potere affermare di esserci mossi già alcuni mesi prima della crisi, in linea con il nostro obiettivo che ci vede da sempre impegnati non solo nell’intercettare i bisogni di consumatori e dealer, ma nell’anticiparli”. Fonte www.repubblica.it