Per ovviare alle sanzioni Usa che hanno reso difficile reperire processori per i suoi prodotti, Huawei starebbe vagliando l’ipotesi di una fabbrica di chip a Shanghai in cui non si utilizza tecnologia americana. Lo riporta il Financial Times citando fonti a conoscenza dei fatti.
L’impianto sarebbe gestito da un partner, lo Shanghai IC R&D Center. Si tratta una società di ricerca sui chip sostenuta dal municipio di Shanghai, che aiuterebbe Huawei – senza esperienza nella fabbricazione di chip – ad avere i prodotti necessari per portare avanti le sue attività nel settore delle telecomunicazioni.
Huawei – scrive ancora il quotidiano – vorrebbe ottenere chip a 28 nanomwetri entro la fine del prossimo anno, da utilizzare su smart tv e altri oggetti connessi, e processori a 20 nanometri nel 2022, per le apparecchiature 5G. La fabbrica non servirebbe però agli smartphone dell’azienda cinese, che necessitano di una produzione più avanzata.
Fonte Ansa.it