ROMA – Si chiama “Strategia italiana ricerca idrogeno” (Siri) e rappresenta il primo grande passo del Belpaese verso questa fonte energetica alternativa. Il documento realizzato dal ministero dell’Università e Ricerca con il contributo di autorevoli esperti del settore provenienti da atenei ed enti pubblici di ricerca nazionali, contiene le prime linee guida per la ricerca italiana sull’idrogeno: un “programma ambizioso per contribuire alla decarbonizzazione energetica”. Il Mur sottolinea che la produzione e l’impiego dell’idrogeno come risorsa energetica nel prossimo decennio e il ruolo dell’Italia nell’ambito del “Green Deal” europeo e del programma quadro per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe sono i temi che caratterizzano le prime linee guida di Siri (pur avendo lo stesso nome, non ha niente a che vedere con l’assistente vocale della Apple). Nel documento ministeriale vengono affrontati i vari temi, dagli aspetti di medio termine legati alla transizione energetica a quelli di lungo termine di produzione, stoccaggio, distribuzione e utilizzo di idrogeno verde, cioè senza emissioni di anidride carbonica. Nelle linee guida viene poi evidenziato che “solo lavorando su tutta la filiera dell’idrogeno si può contribuire in modo importante al processo di decarbonizzazione”.
Il progetto, ispirato dal programma ratificato nel luglio scorso dalla Commissione europea (“Una strategia per l’idrogeno per un’Europa climaticamente neutra”), identifica tre obiettivi precisi: potenziare la competitività dei prodotti della ricerca italiani e le probabilità di successo nei bandi competitivi europei (Horizon Europe); essere in sinergia con le iniziative dell’industria italiana e delle amministrazioni locali, per incrementare il trasferimento dei risultati della ricerca; accrescere le risorse destinate ai vari settori di ricerca e sviluppo riguardanti l’idrogeno, compresa la ricerca di base, per colmare il divario con gli altri Paesi europei. Il documento del ministero dell’Università e Ricerca, oltre all’avanzamento delle conoscenze e delle tecnologie, prende anche in considerazione gli utilizzi finali dell’idrogeno che possono avere ripercussioni notevoli sulla società: applicazioni nell’industria e nell’edilizia, mobilità sostenibile, sfruttamento ottimale delle risorse rinnovabili, nel tempo sempre più interconnesse in un “sistema idrogeno”. Infine viene anche sottolineato un “ruolo importante” alla formazione ed educazione, alla pubblica consapevolezza, alle normative e alle questioni di tutela della proprietà intellettuale. Insomma, questo documento è soltanto un primo passo verso la Strategia italiana ricerca idrogeno che dovrà svilupparsi attraverso prospettive più ampie e approfondimenti, avvalendosi di ulteriori contributi, per evolversi rapidamente e tenere il passo degli altri Paesi europei che già da tempo hanno avviato importanti programmi legati all’utilizzo dell’idrogeno. (m.r.)
Il progetto, ispirato dal programma ratificato nel luglio scorso dalla Commissione europea (“Una strategia per l’idrogeno per un’Europa climaticamente neutra”), identifica tre obiettivi precisi: potenziare la competitività dei prodotti della ricerca italiani e le probabilità di successo nei bandi competitivi europei (Horizon Europe); essere in sinergia con le iniziative dell’industria italiana e delle amministrazioni locali, per incrementare il trasferimento dei risultati della ricerca; accrescere le risorse destinate ai vari settori di ricerca e sviluppo riguardanti l’idrogeno, compresa la ricerca di base, per colmare il divario con gli altri Paesi europei. Il documento del ministero dell’Università e Ricerca, oltre all’avanzamento delle conoscenze e delle tecnologie, prende anche in considerazione gli utilizzi finali dell’idrogeno che possono avere ripercussioni notevoli sulla società: applicazioni nell’industria e nell’edilizia, mobilità sostenibile, sfruttamento ottimale delle risorse rinnovabili, nel tempo sempre più interconnesse in un “sistema idrogeno”. Infine viene anche sottolineato un “ruolo importante” alla formazione ed educazione, alla pubblica consapevolezza, alle normative e alle questioni di tutela della proprietà intellettuale. Insomma, questo documento è soltanto un primo passo verso la Strategia italiana ricerca idrogeno che dovrà svilupparsi attraverso prospettive più ampie e approfondimenti, avvalendosi di ulteriori contributi, per evolversi rapidamente e tenere il passo degli altri Paesi europei che già da tempo hanno avviato importanti programmi legati all’utilizzo dell’idrogeno. (m.r.)
Fonte www.repubblica.it