(ANSA) – NAPOLI, 10 NOV – Colpo di scena nelle indagini per
la morte di Maria, la bimba rumena di 9 anni che il 19 giugno
del 2016 era stata rinvenuta senza vita, annegata, nella piscina
di un resort di San Salvatore Telesino, in provincia di
Benevento. Nessuna traccia delle accuse di omicidio e violenza
sessuale nell’avviso di conclusione delle indagini del
procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dei carabinieri.
Nell’atto firmato dal pm figurano i nomi di quattro persone,
Daniel Ciocan (25 anni), di sua sorella Maria Cristina (34), la
coppia con la quale la bimba si trovava di Antonio Romano (74),
proprietario del complesso ricettivo, e Daniela Romano (40),
entrambi di San Salvatore Telesino, rappresentante legale e
responsabile del servizio di prevenzione della struttura.
Le ipotesi di reato contestate per Daniel e Maria Cristina
Ciocan sono quelle di abbandono di minore. Secondo gli
inquirenti, la sera del dramma la piccola Maria era con loro a
bordo della Polo con la quale Daniel era andato a prendere la
sorella a Telese. Loro l’avrebbero condotta prima all’esterno
del resort, poi nell’area della piscina, lasciandola lì, senza
preoccuparsi del fatto che la piccola non sapesse nuotare e che
avesse timore dell’acqua, nella quale si sarebbe immersa,
perdendo la vita.
I due Romano, invece, sono accusati di omicidio colposo, perché
non avrebbero adottato le misure di sicurezza idonee ad evitare
l’accesso alla piscina. Gli indagati hanno ora venti giorni a
disposizione per chiedere di essere interrogati o produrre
memorie. (ANSA).
Fonte Ansa.it