Sono trascorsi appena una decina di giorni dall’uragano Eta, che aveva seminato morte e distruzione nel Centro America impattando sulla costa del Nicaragua. A seguire, l’uragano ebbe una successiva evoluzione coinvolgendo anche Cuba e Florida.
Un altro potentissimo uragano, denominato Iota, ha seguito la medesima strada impattando verso il Nicaragua, conferendo ancor più eccezionalità a questa stagione di uragani atlantici, quando siamo addirittura a novembre inoltrato.
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Il landfall dell’uragano è avvenuto la scorsa notte, quando ha raggiunto il Nicaragua come categoria 4 con venti prossimi ai 250 chilometri orari. Prima dell’impatto, l’uragano in pieno oceano aveva raggiunto la categoria 5, quella massima in assoluto, colpendo in pieno anche l’isola di Providencia.
Ora l’uragano prosegue la sua corsa sul Nicaragua e ha raggiunto il confine con l’Honduras. Si osserva un indebolimento dell’uragano, declassato a categoria 2, come è normale che sia per via del transito sulla terraferma, senza più l’alimentazione delle acque calde dei Caraibi.
La situazione resta però molto critica, fra piogge torrenziali, venti tempestosi e un rialzo della marea di diversi maree sulle zone costiere più esposte. Ricordiamo che queste stesse zone erano state già martoriate in modo estremamente severo dal precedente uragano Eta d’inizio mese.
Al momento è stata accertata una sola vittima proprio nell’isola di Providencia. Iota pare sia il secondo uragano più forte nella storia di novembre. Inoltre sarebbe la prima volta che due uragani di tipo major si abbattono su questa zona nella stessa stagione.
L’uragano proseguirà la propria corsa ad ovest, raggiungendo El Salvador dove dovrebbe indebolirsi a depressione tropicale. Saranno coinvolti dal maltempo molti altri stati del Centro America, fra i quali il Guatemala, il Belize, ma marginalmente anche il Panama e l’area di Costa Rica.
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