(ANSA) – PISA, 20 NOV – Il Coronavirus è una malattia “malvagia, difficile da contenere, controllare e gestire”, ma
sono “numerose” le criticità rilevate nell’affrontarla, non solo
all’inizio: “Nell’intervallo fra le due ondate tutti i Paesi
avrebbero dovuto lavorare molto per anticipare e prevenire le
criticità note”. E’ questo in sintesi il risultato di
un’indagine, la prima, si spiega, su come è stata gestita la
pandemia a livello internazionale, condotta dall’Italian Network
for Safety in Healthcare (Insh) in collaborazione con
International Society for Quality in Health Care, Macquarie
University e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Lo studio, che
ha impegnato un team di ricercatori italiani, australiani e
inglesi, è in corso di pubblicazione sull’International Journal
for Quality in Health Care, rivista dell’Oxford Academy.
L’indagine, lanciata tra maggio e luglio scorsi, è stato
condotta su un campione di oltre 1000 esperti di qualità e
sicurezza delle cure appartenenti a 96 paesi in relazione alla
gestione della pandemia nelle sei regioni Oms: America, Africa,
Europa, Medio-Oriente, Sud-Est Asiatico, Pacifico Occidentale.
Alla fine di settembre a presentare “la percentuale cumulata di
morti più alta erano il Continente Americano (55%) seguito da
quello Europeo (23%)” mentre “le regioni che hanno avuto la
reazione più rapida e forse migliore sul controllo dell’epidemia
sono state quella Medio-Orientale, il Sud-Est Asiatico e il
Pacifico Occidentale. (ANSA).
Fonte Ansa.it