La coalizione “gialloverde” riunisce la maggioranza della popolazione. Ma secondo le ultime stime ci sono mutamenti interni: la Lega sale sfiorando il 23% mentre il M5s scende al 31,7. Ora, conteranno le politiche concrete del nuovo governo
La coalizione gialloverde che sostiene il presidente del Consiglio incaricato raggiunge nei sondaggi quasi il 55% dei consensi, grazie alla crescita galoppante della Lega mentre i 5 stelle sono in calo lieve ma ormai costante da un po’, e ne fa la spese il valore complessivo dell’alleanza, in flessione di qualche decimale. E’ la fotografia della Supermedia della settimana sulle intenzioni di voto.
Nel dettaglio:
– M5S si mantiene in prima posizione tra le liste, ma prosegue nel suo trend leggermente calante delle ultime due settimane. Oggi vale il 31,7%, ossia un punto in meno rispetto al voto del 4 marzo.
– La Lega continua a salire, sia pur in misura meno “impetuosa” rispetto alla settimana scorsa, piazzandosi a un soffio dal 23%.
– Tutti gli altri rimangono sorprendentemente stabili, sia rispetto alla media delle rilevazioni di 7 giorni fa sia soprattutto al voto delle politiche, con l’unica eccezione di Forza Italia, che cede circa due punti percentuali rispetto al 4 marzo.
Per quanto riguarda le aree politiche, si consolida la tendenza di medio periodo che vede una lenta crescita del centrodestra, oggi al 39,4%, crescita ottenuta a scapito soprattutto del Movimento 5 stelle. Tuttavia, il centrodestra presentatosi il 4 marzo e’ in fase di lacerazione, con Salvini al governo e Berlusconi e Meloni all’opposizione: sara’ difficile continuare a considerarla una coalizione, perlomeno sul piano nazionale.
Secondo un recente sondaggio di Euromedia, quasi il 44% degli elettori ritiene che l’alleanza di centrodestra, con la formazione del governo Conte, sia a rischio sfaldamento, mentre un altro 16% crede che sia addirittura “morta, finita”.
Dalle prossime settimane, quindi, sara’ probabilmente interessante monitorare un altro tipo di area: quella che si potrebbe chiamare “area Conte”, ossia la somma di Lega e M5S, i soci della nuova maggioranza di governo. Se oggi si considera la somma dei due partiti che hanno siglato il “contratto di governo”, pero’, per la prima volta che si nota una flessione. Il calo e’ dello 0,4% per la precisione.
Potrebbe certamente essere solo un “rumore di fondo”, ma potrebbe anche essere l’inizio di un’inversione di tendenza: dopo quasi un mese di tenuta del M5s e di crescita dirompente della Lega, nelle ultime settimane l’avanzata leghista si e’ attenuata, e M5s inizia a calare piu’ di quanto cresca il partito di Salvini.