TORINO – Il Sassuolo secondo in A non è un miracolo, ma il risultato di un lavoro serio e illuminato che ha preso corpo durante gli anni, nel nome di Giorgio Squinzi e Adriana Spazzoli. Il primo è scomparso il 2 ottobre 2019; la moglie si è spenta cinquanta giorni più tardi. La loro è stata una straordinaria storia d’amore lunga cinquant’anni, riflessa nell’imprenditoria e nello sport. Mapei, di cui Squinzi, presidente di Confindustria dal 2012 al 2016, è stato l’anima e il motore, è una multinazionale che onora l’Italia nel mondo: conta 10.500 dipendenti, nel 2019 ha registrato un fatturato di 2,6 miliardi di euro. L’Unione Sportiva Sassuolo, affiliatasi alla Figc il 17 luglio 1920, non potrebbe festeggiare meglio i suoi 100 anni: è entrata nella galassia Mapei quando questa è diventata sponsor del club e poi proprietaria. In 17 anni, le scelte di Squinzi hanno portato il Sassuolo dalla C2 alla storica promozione in A (2013), all’altrettanto storica campagna in Europa League (2016/2017), al secondo posto odierno, sigillato con la quarta vittoria esterna consecutiva. Adriana Spazzoli, del Sassuolo era la vulcanica vicepresidente: è stata fondamentale nello sviluppo del marketing e della comunicazione di Mapei e del club.Tutto si tiene nella società che Giovanni Carnevali guida con grande bravura. Carnevali che, in morte di Squinzi, gli scrisse parole toccanti per «l’impegno, il sacrificio, il lavoro, la gioia di vivere e il condividere nel bene e nelle difficoltà i vari momenti delle nostre esperienze. Sento già l’assenza della sua presenza, i suoi abbracci con le parole, i suoi abbracci quando entravo nel suo ufficio, mi faceva sentire sempre parte della sua famiglia. Mi mancherà la sua costante domanda scherzosa, che celava una sua ambizione: ‘Giovanni mi hai comprato Messi?’ e io che rispondevo: ‘Dottore, ci stiamo lavorando!’. Magari un giorno riuscirò a comprarlo e sarà dedicato solo a lei». No, il Sassuolo non è un miracolo, ma un exploit costruito passo dopo passo: lo stadio e il modernissimo centro sportivo di proprietà; la squadra femminile, terza in A; i massicci investimenti nel vivaio; De Zerbi e il suo calcio spettacolare che ha lanciato in orbita azzurra Berardi, Caputo e Locatelli, per non dire della valorizzazione di Boga, Duricic, Raspadori, Ricci. Riecheggiano le parole da Carnevali pronunciate il 15 novembre, al taglio del nastro della Via Giorgio Squinzi che porta al Mapei Football Center e del campo centrale intitolato ad Adriana Spazzoli: «Sappiamo di avere due persone straordinarie che ci guardano dall’alto, vedono tutto ciò che è stato realizzato e ciò che stiamo portando avanti». Molto avanti.
Fonte tuttosport.com