L’inflazione resta negativa a novembre per il settimo mese consecutivo. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e dello 0,2% su base annua (da -0,3% di ottobre). L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a -0,2% per l’indice generale e a +0,5% per la componente di fondo, ovvero al netto degli energetici e degli alimentari freschi. A novembre “si conferma il quadro deflazionistico dei prezzi al consumo consolidatosi nei mesi precedenti”, commenta l’Istat.
I beni energetici, sottolinea l’Istat nel commento ai dati provvisori del mese di novembre, “si confermano in flessione sia nella componente regolamentata sia in quella non regolamentata, mentre i prezzi del cosiddetto carello della spesa accelerano la loro crescita. È però l’ampiezza della diminuzione dei primi che continua a prevalere, determinando così, per il settimo mese consecutivo, un’inflazione negativa, come accaduto nel 2016 tra i mesi di febbraio e agosto”.
In particolare, nel confronto annuo, l’inflazione rimane negativa a causa prevalentemente dei prezzi dei Beni energetici (-8,6%, da -8,7% del mese precedente), ma la flessione è meno marcata rispetto a quella di ottobre per effetto dell’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari lavorati (passati da una variazione tendenziale nulla di ottobre a +0,7% a novembre) e di quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +0,1% a +0,5%).
Su base mensile, la diminuzione dell’indice generale è dovuta prevalentemente al calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,0% per entrambi), solo in parte compensata dall’aumento dei Beni alimentari sia lavorati (+0,9%) sia non lavorati (+0,7%).
Inoltre, sempre secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione nulla su base mensile e diminuisce dello 0,3% su base annua (da -0,6% di ottobre).
I prezzi del cosiddetto carrello della spesa, che include i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano a novembre registrando un +1,5%, dal +1,2% di ottobre. Lo indica l’Istat, nelle stime preliminari sui prezzi al consumo. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto continuano invece a registrare una flessione (da -0,2% a -0,1%).
Fonte Ansa.it