TORINO – «Se io e Giampaolo non fossimo equilibrati, qui ci sarebbe da andare al manicomio»: testo e musica di Francesco Conti, vice dell’allenatore granata che così parlava dopo la sconfitta di San Siro. Quattro a due per l’Inter, nonostante il doppio vantaggio del Toro firmato da Zaza e Ansaldi. Una tra le molte partite perse dopo aver messo il muso avanti: i punti in più in classifica sarebbero 16, se il Toro non si fosse fatto recuperare sul pari da Sassuolo e Samp, e non si fosse fatto sorpassare da Atalanta e Cagliari, Lazio e Inter. E con i blucerchiati è andata ancora bene, visto che le reti incassate dopo la zampata iniziale di Belotti sono state “soltanto” due (tre quelle subite da Cagliari e Sassuolo, quattro da Atalanta, Lazio e Inter). Sommando anche il gol preso a Firenze alla prima di campionato, e quello di Scamacca a Genova, il totale fa 22. Tante, anzi troppe visto che nessuna rivale del Toro, in Serie A, ha fatto peggio (a 21 c’è il Benevento, a 20 il ù Crotone contro cui i granata non sono riusciti a segnare).
La difesa
Un paradosso tale da mandare al manicomio per due ragioni. La prima: Giampaolo è approdato in granata da maestro della difesa, grado che si è guadagnato in carriera per l’equilibrio che ha saputo dare alle sue squadre. La seconda: Bremer, Lyanco e Singo, quindi larga parte della difesa, stanno offrendo un rendimento di alto livello. D’accordo, quando una squadra prende un gol la responsabilità è della fase difensiva e non unicamente della linea davanti al portiere, però è evidentemente curioso, per non dire folle, che la squadra con la peggior difesa abbia all’opposto una retroguardia che, nei singoli, si sta comportando bene, se non molto bene. […]
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Fonte tuttosport.com