“Ritengo conveniente impegnarsi per un equilibrio cooperativo nel Mediterraneo, evitando avventure solitarie che creano solo una catena di danni reciproci”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo ai Med Dialogues, organizzati da Mae e Ispi. Sul patto per l’immigrazione “ci aspettiamo dalla commissione europea la stesso coraggio dimostrato con il Recovery Fund”, ha detto Di Maio, ricordando che l’Italia è il secondo contributore del fondo per l’Africa e che bisogna affrontare allo stesso tempo sia il problema degli arrivi che quello della redistribuzione e dei rimpatri.
“Alcune tendenze come il minore coinvolgimento degli Stati Uniti nel Mediterraneo erano già presenti prima dell’amministrazione Trump, sono consolidate e non cambieranno”, per questo “l’amministrazione Trump è stata un campanello d’allarme affinché l’Ue assuma un ruolo geopolitico più forte”. Lo ha detto il commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo alla Conferenza Rome Med-Mediterranean Dialogues. “Negli ultimi anni Ue e Usa sono state percepite, soprattutto a Washington, più come concorrenti economici che come alleati. Da questo punto di vista torniamo alla normalità con la nuova amministrazione e lavoreremo sul multilateralismo e avremo significativi cambiamenti positivi, soprattutto sul clima”, ha detto Gentiloni, ricordando però che, sul fronte geopolitico del Mediterraneo, il minore coinvolgimento degli Usa è “un trend di lunga durata” e non è destinato a cambiare.
“La regione del Mediterraneo è un test sul desiderio dell’Unione europea per divenire davvero più strategicamente autonoma. Questa non significa tagliare legami, ma costruire alleanze da una posizione di maggiore unità e forza europea”. Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri spagnola Arancha Gonzales Laya, ai Med Dialogues 2020 di Roma. “In un mondo sempre più interdipendente, il Mediterraneo è un buon esempio di questo fenomeno, e l’autonomia strategica funzionerà solo se basata su forti alleanze”, ha sottolineato. “Per l’Europa questa è una regione in cui mostrare pieno coinvolgimento, pieno investimento, proattività” che sono ingredienti essenziali per “la capacità di costruire alleanze, con gli Stati Uniti, con l’Unione africana e altri attori regionali, cruciali per ottenere stabilità e sicurezza”.
“Credo che sarebbe un errore da parte di Ankara sottostimare la volontà dell’Europa di agire con decisione e unità. Detto ciò, crediamo che ci sia ancora spazio per l’azione diplomatica. La Germania ha una relazione unica con la Turchia, per molti motivi” e “non c’è alcun vantaggio geopolitico per noi nell’escluderli dalle nostre deliberazioni e anche dalle nostre alleanze, specialmente nella Nato. Ma credo anche che il presidente Erdogan abbia bisogno di capire che c’è una linea che non possiamo lasciare superare: le provocazioni nel Mediterraneo orientale sono solo una parte, l’Europa deve agire in solidarietà soprattutto con i nostri amici in Grecia e a Cipro”. Lo ha dichiarato il ministro di Stato degli Affari esteri della Germania, Niels Annen, ai Med Dialogues 2020 di Roma.
Fonte Ansa.it