– BUCAREST, 07 DIC – In Romania, contrariamente alle
previsioni dei sondaggi, il partito socialdemocratico (Psd,
all’opposizione) è in vantaggio nello scrutinio delle
legislative di ieri, tuttavia i liberali (Pnl) al potere sono
decisamente favoriti per la formazione di un nuovo governo. Dopo lo spoglio del 96% delle schede espresse sul territorio
nazionale e l’80% dei voti della numerosa diaspora, il Psd è al
29,39% rispetto al 24,24% del Pnl.
Si tratta di un risultato non previsto alla vigilia sul quale
ha influito il massiccio astensionismo che ha caratterizzato la
consultazione. Soltanto il 31.84% si è presentato infatti alle
urne (poco più di cinque milioni sui 18 aventi diritto), la
percentuale più bassa di sempre nel paese balcanico.
Ma nonostante siano in testa nello spoglio, i
socialdemocratici quasi sicuramente resteranno tagliati fuori
dalle alleanze in vista del nuovo esecutivo dal momento che il
Psd è l’unico partito di centrosinistra ad avere superato la
soglia di sbarramento del 5%. I liberali del premier uscente
Ludovic Orban, appoggiati dal presidente Klaus Iohannis, possono
contare invece sull’appoggio di USR-Plus, formazione moderata di
centrodestra alla quale è andato il 15.04%, e degli altri due
soli partiti che sono andati oltre il 5%: il neonato partito
nazionalista dell’Aur (8.26%), sorpresa delle elezioni e secondo
partito più votato dalla diaspora dopo l’alleanza USR-Plus, e
l’UDMR, il partito della minoranza ungherese, che con il suo
7.42% è pronto a salire sul carro dei vincitori. Tutti gli altri
partiti sembrano essere fuori dai giochi.
Fonte Ansa.it