GENOVA – Cosa succede alla Sampdoria? Meglio non girarci troppo attorno: la classifica, i risultati (4 sconfitte nelle ultime 5 gare compresa la Coppa Italia) e persino le prestazioni dicono che i blucerchiati anche quest’anno dovranno sudare per portare a casa la salvezza. A dir la verità lo stesso Claudio Ranieri aveva più volte posto l’accento sulla necessità di “arrivare quantoprima ai 40 punti” anche dopo le vittorie con Fiorentina, Lazio e Atalanta. Quei tre risultati – accompagnati dai tre innesti di mercato Candreva, Keita e Adrien Silva – sembravano poter aprire prospettive diverse rispetto a quelle della scorsa travagliata stagione. Invece la squadra fatica a girare. Perché se la sconfitta col Milan capolista non è certo un dramma, di certo Quagliarella e compagni avrebbero potuto raggranellare qualcosa di più nei due derby col Genoa nonché nelle sfide con Cagliari, Bologna e Torino.
Ad oggi non sta funzionando la nuova Sampdoria pensata proprio sulla base delle esigenze di Ranieri. Mancano i tre tenori che avrebbero dovuto fare la differenza: Keita out per infortunio, Adrien Silva e Candreva ancora troppo altalenanti (anche se l’ex interista qualche acuto lo ha fatto vedere, come il bel gol di Torino). Nel complesso, poi, la Samp deve ritrovare quegli equilibri tattici che ne avevano contrassegnato il rilancio nel post lockdown, e qui Ranieri non è esente da responsabilità. Poi c’è la coperta corta in difesa, soprattutto sul fronte terzini: lo stiramento alla coscia sinistra di Bereszynski contro il Milan crea un altro grattacapo ai doriani. Oggi nuovi accertamenti, ma se il polacco resterà ai box nelle prossime gare ci sarà spazio per un Alex Ferrari non disprezzabile ma comunque adattato nel ruolo di esterno destro. Occhio a Gabbiadini, uscito contro i rossoneri per il riacutizzarsi del problema accusato alla zona pubica in questo avvio di stagione: la Samp spera non sia nulla di preoccupante perché questo sarebbe un problema in più.
Fonte tuttosport.com