“Accelerare il passaggio ad un’economia digitale” è sia il titolo di un evento organizzato da ForumEurope che un invito per i paesi che si ritrovano oggi a discutere dell’ambizioso obiettivo europeo di passare presto ad un’economia green e digitale, a seguito delle sfide imposte dalla pandemia. “Il problema è che le persone hanno ancora paura della tecnologia. Sappiamo quanti dubbi ci siano sull’avvento del 5G, che è invece un vettore essenziale di innovazione su più livelli” spiega Michele Geraci, ex Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, intervenuto al webinar in rappresentanza dell’Italia.
“Sono però ottimista per il cambio di passo che l’Europa ha intrapreso verso la realizzazione di progetti che uniscono digitale e sostenibilità. E questo è fondamentale per evitare che i singoli paesi si chiudano nelle loro metriche, senza confrontarsi con il resto del mondo”. Geraci non nasconde il tempo che si è perso, anche da noi, nell’ammodernamento delle infrastrutture. “Abbiamo parlato troppo, senza fare abbastanza per implementare un piano nazionale di digitalizzazione. In tal senso, la pandemia ci ha dato l’occasione di recuperare e accelerare. Merito va anche all’Unione Europea circa la volontà di orchestrare progetti di innovazione che guardano sia alle differenze tra i componenti che ad un interesse comune. C’è bisogno di un intervento più ampio che unisca settore pubblico e privato”.
E un aiuto in tal senso può arrivare da chi, come Huawei, ha investito proprio in Italia per diffondere una cultura positiva dell’innovazione, candidandosi anche all’aggiornamento delle infrastrutture di rete, rallentato poi dalla questione USA-Cina.
“Il 5G può, in particolare, dare uno scossone alle economie europee che più sono state colpite dalla crisi sanitaria, in primis l’Italia” sottolinea Andrew Williamson, Vice President Global Government Affairs Economic Adviser di Huawei. “Ci sono tanti motivi per spingere un ecosistema che porta valore e resilienza economica globale. Pensiamo alle opportunità offerte in ambito industriale, con molti gruppi internazionali che spesso tentennano nell’investire in questo o quel paese per l’assenza di connettività di livello, e quindi di servizi. Ed è la ragione per cui, nell’ultimo ventennio, coloro che più hanno basato le loro economie sul digitale oggi guidano i mercati, con un modello sostenibile da seguire”.
Fonte Ansa.it