(ANSA) – ROMA, 10 DIC – Non sarà necessario negare ai
pazienti con allergie la vaccinazione anti-Covid, quando sarà
disponibile per la campagna vaccinale nel nostro Paese. Dopo la
segnalazione di due episodi anafilattici in corso di
vaccinazione anti-Covid avvenuti nel Regno Unito, la Società
Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) e
l’Associazione Allergologi e Immunologi Italiani Territoriali e
Ospedalieri (AAITO) sottolineano infatti che anche altri tipi di
vaccinazioni possono sporadicamente provocare rare reazioni
allergiche gravi. Queste tuttavia possono essere adeguatamente
gestite se la vaccinazione viene eseguita in un ambiente
protetto come le unità di allergologia ospedaliere. Per questo,
SIAAIC e AAITO sono fin d’ora disponibili a offrire la loro
consulenza ed esperienza per la gestione del vaccino anti-Covid
nei pazienti allergici, quando sarà avviata la campagna
vaccinale.
“Le reazioni anafilattiche sono una possibilità, per quanto
molto rara, anche con altri tipi di vaccinazioni. L’attuale
carenza di esperienza sulle reazioni a questo nuovo vaccino non
permette di formulare ipotesi ragionevoli sulle cause e i
meccanismi che le hanno determinate – osservano Gianenrico
Senna, presidente SIAAIC, e Riccardo Asero, presidente AAITO –
Secondo le linee guida europee EAACI tuttavia gli unici fattori
di rischio per reazioni allergiche a vaccini sono una pregressa
reazione al medesimo vaccino e la presenza concomitante di
mastocitosi, malattia rara a rischio di anafilassi anche
spontanee. Poiché il vaccino anti-Covid è completamente nuovo,
se per motivi di prudenza le Autorità Sanitarie Italiane
ritenessero opportuno considerare a rischio anche i pazienti con
pregresse reazioni allergiche gravi non indotte da interventi
vaccinali, SIAAIC e AAITO si rendono fin d’ora disponibili a
offrire la loro consulenza ed eventualmente la vaccinazione in
ambiente protetto presso le proprie strutture distribuite su
tutto il territorio nazionale. (ANSA).
Fonte Ansa.it