TORINO – Te la ricordi quella sera, a Firenze, Paolo? Te la ricordi, Federica? Andammo a cena da Godò, in Piazza Edison. Eravamo stati ospiti della Sfida Viola, la trasmissione in onda su Italia 7, condotta da Mario Tenerani, con noi al tavolo assieme a Pierluigi Pardo. Tirammo notte, spanciandoci dalle risate per le sue imitazioni. Né Mario né io né Pierluigi immaginavamo che quella sera sarebbe stata così importante per voi, per il vostro amore che stava nascendo. Un amore meraviglioso. Per sempre, come hai scritto tu, Federica, dopo avere lasciato andare Paolo. Hai detto: «In quei momenti ha tirato fuori tutta la sua voglia di vivere, tutto il suo coraggio, la sua determinazione. Lui non voleva veramente mollare, ha cercato sempre di rassicurare me, le bambine, tutti. È una cosa che abbiamo voluto vivere da soli, aiutati dalle persone che ci volevano bene. Ho avuto la fortuna di stare con lui, di condividere tante cose. Una persona meravigliosa, unica, che ha sempre saputo vedere il lato positivo in tutto, anche quando le cose non erano troppo positive. Una persona semplice, che ha saputo amare sempre tutti». Ecco, una persona semplice che ha saputo amare sempre tutti. Parole vere. Te lo ricordi, Paolo, l’entusiasmo con il quale, un altro giorno, a Perugia, mi hai illustrato che cosa sia e che cosa faccia la Paolo Rossi Academy? Mi hai fatto visitare non una semplice scuola calcio, ma anche una scuola di vita, dove studiano e giocano ragazzi che vengono da mezzo mondo. E come potrei dimenticare un altro giorno ancora? Eri appena stato nominato ambasciatore del Vicenza nel mondo da Renzo Rosso ed eri appena tornato dal Brasile. Mi avevi raccontato del progetto costruito con Zico – che ieri, in tv, era distrutto come siamo distrutti tutti -: fondere la tua accademia con la scuola calcio del Galinho aperta a Rio per consentire a centinaia di ragazzi e di ragazze delle favelas di giocare a calcio, salvandoli dalla strada e regalando loro un futuro. Ti ho chiesto: ti andrebbe di scriverlo su Tuttosport? Hai risposto con il tuo sorriso: assolutamente sì. Oggi, in queste pagine, ripubblichiamo il tuo pezzo: «I miei giorni felici fra Zico e il Vicenza». Titolo azzeccato e capisco perfettamente perché Federica abbia voluto fosse Vicenza ad abbracciarti per l’ultima volta. Federica con la quale hai scritto la tua autobiografia che si legge tutta d’un fiato. Per scoprire quanto dura un attimo. Dura per sempre.
Fonte tuttosport.com