ROMA – A ciascuno la sua storia. Quella di Citroen parla senz’altro di prestazioni e di avanguardia tecnologica (basti pensare alla DS), ma soprattutto di confort. I sedili di una Citroen hanno da sempre qualcosa di speciale, che parte dall’aspetto e finisce nella morbidezza della seduta e dei tessuti. L’ultimo esempio si trova a bordo di vari modelli della casa transalpina. I sedili Advanced Comfort – disponibili su C5 Aircross, C3, C4 ed ë-C4 – 100% ëlectric – hanno il merito di trasferire un immediato comfort visivo che si percepisce al primo sguardo (come accadeva proprio sulla DS) grazie all’imbottitura sottolineata dalle impunture. La comodità vera e propria è però garantita da una schiuma ad alta densità di 15 mm di spessore nello strato superficiale che conferisce morbidezza e sostegno. Un’altra schiuma situata nella parte strutturale interna assicura invece il cosiddetto comfort dinamico, offrendo un efficace sostegno soprattutto nei lunghi viaggi. Infine il comfort posturale, garantito dalla progettazione stessa dei sedili, grazie alle sedute e agli schienali ampi e avvolgenti, al sostegno rafforzato, alla disponibilità in opzione di sedili anteriori con regolazione lombare elettrica, riscaldabili e con funzione massaggio, ai braccioli laterali e centrali nei posti anteriori e posteriori.
Come dicevamo, la comodità per Citroen è sempre stata un chiodo fisso. Quando produsse la sua prima 10HP Tipo A, i passeggeri avevano a disposizione comode poltroncine, imbottite e ammortizzate, che insieme alla morbidezza della sospensione, erano ideali per neutralizzare le piccole asperità. In seguito, una delle tante innovazioni introdotte dalla Traction Avant del 1934 fu una nuova progettazione della struttura del sedile e del cuscino. Al nuovo design dei sedili collaborò personalmente lo stilista italiano Flaminio Bertoni, ideatore delle stesse linee della carrozzeria della Traction Avant.
Il prototipo della 2CV (TPV) invece aveva proposto i sedili ad “amaca”, sospesi tra tetto e seduta, semplicissimi, asportabili e altrettanto confortevoli, soluzione geniale ideata da Flaminio Bertoni per garantire comfort a bordo e limitati costi di realizzazione. Dopo la guerra, lo stesso Flaminio Bertoni fu incaricato di rivedere il progetto per le vetture prodotte in serie. Il geniale stilista mantenne il principio dell’amaca senza più tiranti e sostegni e disegnò una normale armatura del sedile in ferro tubolare, dove agganciò un sistema di elastici su cui adagiare una sottile imbottitura. Una pratica soluzione che ancora oggi contraddistingue questo iconico modello. Sulla DS la casa francese aveva raggiunto un livello di comfort di guida di riferimento sviluppando specifici cuscini, la cui spugna Dunlopillo fu progettata per adeguarsi alle caratteristiche delle sospensioni. Il Dunlopillo era un nuovo materiale, una gomma piuma alveolare a densità differenziata, prodotta dalla Dunlop, più soffice nel centro dello schienale o del cuscino del sedile e più robusta ai lati, pensati per accogliere comodamente la persona e offrire un ottimo sostegno laterale. Questi sedili saranno adottati anche per alcuni modelli successivi. Citroën li aveva rivestiti con lo speciale tessuto “Jersey”, offrendo maggiore comfort e introducendo nuovi materiali nel settore automobilistico. Nel 1970 arrivarono due nuovi modelli: la filante coupé SM e la berlina media GS che, appena nata, con un motore di circa un litro, aveva prestazioni paragonabili a quelle della DS al momento del lancio. Per entrambe le vetture furono predisposte sedute idonee: lussuose in pelle e profilate per la SM, avvolgenti e confortevoli per la GS.
Con ampio spazio per le gambe dei passeggeri, CX Prestige è stata la prima Citroën a essere dotata di sedili posteriori di tipo “lounge”, ispirati al mondo dei jet privati, abbinati a poggiapiedi rialzati per un comfort ottimale. Insomma, una lunga storia, che a quanto pare, continua tuttora. (f.p)
Fonte www.repubblica.it