Sveglio troppo a lungo, più di 18 ore, con un possibile deterioramento delle funzioni cognitive. Senza un’adeguata nutrizione e idratazione, perché seppur carichi di tanto affetto i biscotti lasciati in dono la sera della Vigilia di Natale non possono soddisfare a pieno le esigenze in fatto di alimentazione, così come vino o latte.
Essere Babbo Natale è difficile, ma dalla scienza arrivano consigli utili. Nel numero di Natale di The BMJ, due medici, il chirurgo Peter Brennan e la radiologa Rachel Oeppen, riflettono sul tema e avanzano dei suggerimenti. “È risaputo che pause regolari così come un’adeguata idratazione e nutrizione- scrivono – durante il lavoro sono fondamentali per mantenere le prestazioni e la sicurezza”.
In qualità di caposquadra, Babbo Natale si assicura che le sue renne abbiano riposo e cibo mentre consegna i regali, ma il modo in cui riesce a far funzionare tutto in sicurezza rimane un mistero: il consiglio è lasciare un bicchiere d’acqua per contrastare gli effetti fisici e mentali della perdita di liquidi, in particolare se Babbo Natale quest’anno indossa dispositivi di protezione individuale (DPI) completi. Al posto di biscotti e altre leccornie a base di zucchero per gli studiosi ” potrebbe essere meglio fargli fare uno spuntino con i bastoncini di carota lasciati per le sue renne”.
Altra questione riguarda il linguaggio: Babbo Natale dovrebbe essere lodato per il suo impegno esemplare con una lista di doni chilometrica, ma gli autori dell’articolo notano che le sue limitate capacità di comunicazione verbale (“ho ho ho”) potrebbero essere migliorate. Infine, vi è molta pressione sul simpatico vecchietto che tutti sognano come nonno vestito di rosso: con un carico di lavoro così intenso, gli studiosi spiegano che “con le aspettative elevate e il timore di una delusione diffusa in caso di errore, la pressione su Babbo Natale per offrire un servizio superlativo deve essere immensa.
Quando qualcosa non sembrerà a posto, saprà istintivamente di fermare la slitta se è sicuro di come sta agendo, fare un passo indietro e rivalutare la situazione con l’intera squadra”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it