Dopo l’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, l’8 Settembre del 1943, cominciarono i rastrellamenti degli italiani che vivevano in Dalmazia e Venezia-Giulia. I morti furono circa 11.000, la maggior parte gettati negli inghiottitoi carsici che prendono appunto il nome di “Foibe”. Oltre i numerosi morti furono tragiche anche le stime degli esuli Istriani, Fiumani e Dalmati. Si parla di circa 300.000 italiani costretti ad abbandonare la propria terra dall’esercito Jugoslavo.
Questa tragedia, spesso occultata e quindi consegnata al dimenticatoio, spesso apostrofata come “vendetta fascista” in realtà è una vero e proprio tentativo di pulizia etnica. La questione è iniziata ad essere realmente affrontata e dibattuta solo al termine della Guerra Fredda, nei primi anni ’90. Dal 10 Febbraio del 2015 è stato istituito ufficialmente il Giorno del Ricordo, contemporaneamente andò in onda sulla Rai la mini-serie “Il Cuore nel Pozzo” , incentrata sulla fuga di un gruppo di bambini dai Partigiani Titini.
Nel 2018 è poi uscito Red Land (Rosso Istria) film diretto, sceneggiato e prodotto da Maximiliano Hernando Bruno.
La pellicola si concentra sulla figura di Norma Cossetto, giovane studentessa Istriana arrestata, violentata e trucidata dai Partigiani Titini a soli 23 anni. Nel 2005 l’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, le conferì la medaglia d’oro al valor civile.
Christian Carbone