(ANSA) – BRESCIA, 21 DIC – “Vanno tenuti ben distinti il
delirio da altre forme di travolgimento della facoltà di
discernimento che, non avendo base psicotica, possono e debbono
essere controllate attraverso la inibizione della impulsività ed
istintualità”: è quanto scritto dal presidente della Corte
d’assise di Brescia Roberto Spanó nelle motivazioni della
sentenza, depositate oggi, con la quale lo scorso 9 dicembre
l’ottantenne Antonio Gozzini era stato assolto dall’omicidio
della moglie Cristina Maioli per incapacità di intendere e
volere dettata da un totale vizio di mente dovuto ad un “delirio
di gelosia”.
La patologia psichiatrica era stata riconosciuta da due
consulenze, della difesa e dell’accusa, durante il dibattimento.
(ANSA).
Fonte Ansa.it