(ANSA) – MACERATA, 29 DIC – Durante il sopralluogo
eseguito nel pomeriggio, presenti gli inquirenti, un consulente,
due degli indagati e i loro legali, sarebbe stato trovato “un
segno evidente di effrazione” su una portafinestra della cucina
che dà sul retro della villetta di via Pertini a Montecassiano
dove la sera della vigilia di Natale era stata trovata morta
Rosina Carsetti, 78 anni. Lo ha riferito, al termine
dell’ispezione, l’avv. Andrea Netti, uno dei legali che
assistono i tre familiari dell’anziana deceduta: il marito
Enrico Orazi, la figlia Arianna, e il nipote Enea indagati per
concorso in omicidio volontario della Carsetti – che qualche
giorno prima si era rivolta a un centro antiviolenza – per
favoreggiamento e simulazione di reato.
Gli indagati hanno riferito che quella sera vi fu una rapina,
da parte di un malvivente solitario che, dopo aver messo fuori
causa il marito e la figlia della donna, era scappato con circa
2mila euro; durante la rapina la 78enne avrebbe accusato un
malore fatale. Il “segno d’effrazione” ha spiegato l’avv. Netti,
sarebbe una “scalfittura recente di circa un centimetro
all’altezza della maniglia centrale”, in sostanza come se
qualcuno avesse fatto leva per forzare l’infisso. Sulla
questione il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio resta
cauto e dice all’ANSA: “valuteremo tutte le risultanze emerse
nel corso dell’ispezione. Faremo tutti gli accertamenti del caso
anche di natura tecnica se necessario”. Il procuratore ribadisce
di non aver ricevuto alcuna relazione preliminare dal medico
legale o indicazioni con lassi di tempo ‘ristretti’ sull’ora
presunta della morte. (ANSA).
Fonte Ansa.it