Come dimostrano ampiamente i dati Istat, l’impatto dell’emergenza Covid-19 sulle imprese del turismo è stato ed è assolutamente drammatico. In Italia, nei primi nove mesi dell’anno si registra un -50,9% sul 2019, ovvero circa 192 milioni di presenze in meno. Il comparto alberghiero è quello in maggiore sofferenza in quanto le presenze nelle strutture sono state quasi pari a zero. L’Istat avverte, inoltre, che è a forte rischio anche la stagione invernale.
Nel trimestre luglio-settembre le presenze totali di turisti sono state pari a circa il 64% rispetto a quelle registrate l’anno precedente, con una perdita di oltre 74,2 milioni di presenze.
Il blocco degli spostamenti sul territorio, la chiusura delle attività commerciali e della ristorazione e il diniego all’apertura degli impianti sciistici stabilite dagli ultimi DPCM e Decreti-Legge, stanno producendo, secondo l’Istat, un nuovo forte impatto negativo sui flussi turistici dell’ultimo trimestre del 2020.
In questa situazione, le misure e le risorse messe in campo dal governo difficilmente possono essere sufficienti a garantire non solo la tenuta, ma anche il necessario rilancio del sistema. La Confesercenti del Centro Abruzzo non nasconde la preoccupazione e la rabbia per questi effetti. L’Associazione si aspettava anche un coraggioso intervento sul settore con legge regionale di bilancio; ma così non è stato. A questo punto, vista la situazione, dovranno essere i comuni a mettere in campo progetti e finanziamenti per un settore che per le aree interne dell’Abruzzo e, soprattutto per le Città d’Arte, di Cultura e Storiche, come Sulmona. Il Turismo, per la Valle Peligna e le Valli limitrofe, è una fonte economica al primo posto per le imprese del territorio. Qui vi è un turismo integrato, di filiera, che vede strutture alberghiere ed extralberghiere, della ristorazione, dell’agricoltura, dell’artigianato alimentare, degli esercizi di vicinato impegnate nella promozione e valorizzazione delle tipicità e delle tradizioni locali. Proprio la Città di Sulmona dovrebbe preoccuparsi e impegnarsi particolarmente affinché abbia esito positivo un progetto integrato sul turismo, da sviluppare in collaborazione con gli altri comuni del territorio.
Ma oggi, in questa fase di emergenza sanitaria, il settore si è fermato. E la Confesercenti fa notare come gli stranieri sono praticamente spariti dal territorio; mentre le presenze italiane si sono ridotte al minimo. Solo quest’anno sono andati in fumo quasi 33 miliardi di euro in consumi turistici, tre volte le risorse messe in campo dal governo. Risorse, oltretutto, spesso arrivate in ritardo alle imprese per eccesso di difficoltà burocratiche.
E anche il futuro preoccupa, nonostante il vaccino: sembra impossibile che il turismo inverta la tendenza entro i primi sei mesi del 2021. Per la Confesercenti del Centro Abruzzo è assolutamente necessario cambiare marcia: vanno bene i sostegni, ma serve maggiore progettualità per il futuro, perché ci sono migliaia di imprese sull’orlo della chiusura.