Non guardate i modelli previsionali distrattamente, anzi non pretendete di carpire certi movimenti che ad oggi non sono ancora visibili. Il quadro meteo climatico potrebbe cambiare, bruscamente, nel corso della seconda decade di gennaio ed è per questo che ad oggi è difficile scorgere indizi che possano far gridare al gelo.
Eppure qualche indizio c’è, perché pur osservando la modellistica superficialmente non si può non notare un tentativo di ridistribuzione delle strutture di Alta e Bassa Pressione. Due gli elementi sui quali soffermarsi: l’Anticiclone groenlandese e lo spostamento di un ramo del Vortice Polare sull’Europa nordorientale.
Elementi significativi, elementi che per chi come noi dà un’occhiata alle dinamiche atmosferiche – dalla stratosfera alla troposfera – non possono passare inosservati. Diciamo questo: gennaio potrebbe riservarci scenari più unici che rari. Sì, perché di riscaldamenti stratosferici – responsabili dell’indebolimento del Vortice Polare – bene o male ne abbiamo ogni anno (o quasi). Ma stavolta è diverso, stavolta sta succedendo qualcosa che potrebbe letteralmente far saltare il banco. Se preferite, far saltare per aria il Vortice Polare stesso.
Il primo riscaldamento stratosferico ha prodotto un mix particolare: displacement del Vortice Polare a certe quote, split ad altre. La propagazione verso il basso – direzione troposfera – avverrà ma quel che più conta è che il Vortice potrebbe subire un nuovo attacco a stretto giro. Un nuovo, poderoso riscaldamento che stavolta potrebbe portare allo split (rottura del Vortice) a tutte le quote. Stiamo parlando della fase centrale di gennaio, allorquando potremmo assistere all’avanzamento del gelo siberiano direzione Europa.
A quel punto potrebbero spalancarsi le porte per una seconda metà di gennaio incredibilmente invernale ma non solo, potrebbero spalancarsi le porte ad un mese di febbraio gelido e nevoso. Insomma, tutto lascia presagire qualcosa di raro, qualcosa che non si vedeva da chissà quanto tempo. Ipotesi sì, ma più passano i giorni e più giungono conferme.