Il trend di maltempo invernale non è destinato a finire presto. Dopo la perturbazione che caratterizzerà le condizioni meteo dei primi giorni dell’anno, anche a seguire resterà attiva una vasta circolazione depressionaria, il cui fulcro sarà proteso dal Centro Europa al bacino del Mediterraneo.
La gigantesca depressione sarà sempre ringalluzzita da contributi d’aria fredda artico-marittima. Gradualmente interverranno correnti ancor più rigide richiamate dall’Europa Nord-Orientale e dalla Russia, dove andrebbe a consolidarsi un anticiclone di natura termica.
In tal modo, l’Italia sarà ancora esposta ad un tempo particolarmente instabile. Nel dettaglio, i primi giorni della nuova settimana, fra il 4 e il 5 gennaio, avremo alternanza di schiarite a nubi compatte. Le precipitazioni saranno ancora una volta più probabili lungo le regioni tirreniche.
Questo contesto di spiccata variabilità potrebbe poi evolvere verso una nuova fase più perturbata e con possibile maltempo in corrispondenza dell’Epifania o nei giorni immediatamente successivi, quando prenderebbe vita una nuova depressione secondaria mediterranea a causa dell’ulteriore aria fredda che affluirà da nord-nord/est.
Un fronte perturbato potrebbe quindi colpire gran parte d’Italia, con piogge, temporali e venti in rinforzo. Se questa tendenza venisse confermata, ci sarebbe l’opportunità di nuove nevicate fino in pianura al Nord Italia, dove tenderebbe a mantenersi l’aria fredda nei bassi strati.
Al Centro-Sud la neve sarebbe invece relegata a quote di montagna, per correnti temporaneamente più temperate afromediterranee richiamate dalla stessa depressione. Dopo il Natale e il Capodanno col maltempo invernale, anche il periodo dell’Epifania potrebbe seguire la stessa strada.
Gennaio promette davvero grandi scenari per l’inverno. La formazione di anticicloni ad alte latitudini, quale conseguenza dello stratwarming, potrebbe portare nel corso di gennaio discese gelide fino alle nostre latitudini. Impossibile però, al momento, stabilire se sarà o meno coinvolta l’Italia.