C’è poco da girarci attorno, tra 7-10 giorni sapremo se quanto sta accadendo al Vortice Polare avrà effetti più o meno dirompenti sulla circolazione atmosferica emisferica.
Di sicuro è una dinamica che non sta passando inosservata, bene o male ne stanno parlando un po’ tutti e un po’ tutti stanno cercando di capire in cosa si potrebbe tradurre. Al di là della complessità del risultato termo dinamico, ancora tutto da decifrare tant’è che anche gli stessi modelli previsionali sono ancora sul chi va là, il Vortice Polare proverà a riprendersi.
Non potrebbe essere altrimenti, nei diversi articoli presentati recentemente vi abbiamo detto che l’atmosfera è sempre alla ricerca di in equilibrio indi per cui un Vortice Polare così mal messo proverà senz’altro a riprendersi il Polo Nord e considerando che siamo nel cuore dell’Inverno potrebbe riuscire a imprimere un’accelerazione importante.
Attenzione però, perché proprio tale manovra potrebbe spalancare le porte al gelo. In primis potrebbe spalancare le porte ad ulteriori riscaldamenti stratosferici, magari con la doppia azione dell’Alta pacifico-siberiana e dell’Alta delle Azzorre, e alla totale disfatta del Vortice Polare. Magari potrebbe portare alla risposta di una troposfera non incline a farsi dettar legge dall’alto e a quel punto occhio alle sorprese.
L’Alta delle Azzorre potrebbe migrare verso nordest, unendosi alla propaggine occidentale dell’Anticiclone russo-siberiano. Risultato? Ondata di gelo verso l’Europa, quindi anche verso l’Italia. Diciamo che lo snodo cruciale sarà quello di metà gennaio, a quel punto saremo in grado di dirvi che seconda parte d’Inverno sarà.