(ANSA) – ROMA, 08 GEN – Chi assume farmaci immunosoppressori
per prevenire il rigetto del trapianto di organi o per trattare
malattie infiammatorie o autoimmuni, quando viene ricoverato in
ospedale per Covid-19, non ha un rischio maggiore rispetto agli
altri.
A dirlo è uno studio della Johns Hopkins Bloomberg School of
Public Health che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Clinical Infectious Diseases.
Per il loro studio, i ricercatori hanno analizzato i
risultati di 2.121 pazienti con Covid-19 che sono stati
ricoverati tra il 4 marzo e il 29 agosto 2020.
Gli studiosi hanno scoperto che la Covid-19 nei pazienti che
erano immunosoppressi prima del loro ricovero in ospedale non ha
portato, in media, esiti peggiori per la malattia causata da
Sars-Cov-2, come una degenza più lunga in ospedale, la morte o
l’uso di ventilazione assistita.
“Si temeva che l’immunosoppressione potesse essere un
importante fattore di rischio per Covid-19 grave, ma è
rassicurante che non abbiamo trovato alcun segno di ciò”,
afferma il primo autore dello studio, Kayte Andersen. (ANSA).
Fonte Ansa.it