Visto che in molti preferiscono, giustamente verrebbe da dire, guardare solamente i modelli previsionali non possiamo esimerci dal commentare alcune interessanti novità apparse nelle ultime ore. Novità che potrebbero condurci alla realizzazione di quello scenario meteo climatico votato al gelo.
Gelo russo, gelo addirittura siberiano, gelo comunque continentale. Non il classico freddo artico, che comunque spesso e volentieri è più produttivo (in termini di precipitazioni nevose), stiamo parlando di gelo. Per gelo intendiamo temperature al di sotto dello zero, abbondantemente al di sotto dello zero. Molti lo definiscono gelo siderale, a noi piace definirlo gelo continentale.
Aria pesante, aria pungente, aria sana, aria che porta neve sin sul mare. Ed è proprio al mare che, in occasione del gelo da est, gioca a nostro favore. Spesso e volentieri è in grado di generare vortici di bassa pressione forieri di neve abbondante, spesso e volentieri è in grado di far nevicare per quell’effetto di convezione simile a quel che accade sui Grandi Laghi USA.
Gelo quindi, che nei modelli previsionali è apparso all’improvviso. Lo dicemmo, quando si innescano moti antizonali (le masse d’aria che invece che procedere nel solito modo, ovvero da ovest verso est, invertono rotta andando da est verso ovest) non si devono pretendere proiezioni affidabili. Leggere queste dinamiche non è semplice, soprattutto per modelli che sono abituati alla “classica” zonalità.
Occhio quindi, perché potrebbero esserci ulteriori ribaltoni, anche sotto le 120 ore previsionali. Per capirci, tra circa una settimana potrebbe cambiare tutto, tra circa una settimana potremmo ritrovarci a dover fare i conti col gelo. Il gelo siberiano, il gelo continentale, il gelo che porta neve ovunque.