(ANSA) – I pastori sardi, in protesta da giorni per per il crollo del prezzo del latte, “hanno ragione, hanno perfettamente ragione, poi le modalità le lascio a voi”.
Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole e del Turismo Gian Marco Centinaio, a margine del taglio del nastro della Bit, la fiera del turismo inaugurata questa mattina a Milano.
“Sabato e domenica sarò in Sardegna perché voglio parlare con loro, sapere da loro se quello che decideremo è una cosa che può essere accettata – ha spiegato il ministro – Non posso pensare che ci siano operatori che vengono pagati così poco e poi il prezzo del latte nei negozi è se non il triplo poco ci manca”, ha concluso Centinaio anticipando anche che “per mercoledì era già prevista, indipendentemente dalla protesta, una riunione tra i miei tecnici al ministero, ad hoc sull’argomento”.
NUOVO FRONTE DELLA PROTESTA – La protesta dei pastori sardi per il crollo del prezzo del latte arriva nello scalo di Porto Torres (Sassari). Oltre un centinaio di contestatori ha fermato i tir frigo imbarcati a Genova. Gli allevatori hanno fermato un mezzo che trasportava carni suine provenienti dalla Francia e hanno gettato gran parte del carico a terra, chiedendo l’intervento delle autorità sanitarie e denunciando “le pessime condizioni della merce destinata al mercato locale”. La situazione nello
scalo di Porto Torres è poi tornata alla normalità. La clamorosa protesta dei pastori sardi, che questa mattina hanno bloccato un tir frigo sbarcato da Genova che trasportava carni suine provenienti dalla Francia, si è placata. Dopo aver sfiorato lo scontro con i poliziotti in assetto anti sommossa e aver chiesto l’intervento delle autorità sanitarie per denunciare le “pessime condizioni delle carni destinate al mercato isolano”, gli allevatori hanno permesso al camion di lasciare il porto per il centro dell’isola.
LA MINACCIA SUL VOTO – Arriva l’ultimatum alle istituzioni: se non si troverà una soluzione in pochi giorni alla vertenza sul prezzo del latte, annunciano il blocco dei seggi in tutta l’Isola per le elezioni regionali di domenica 24 febbraio. “Se entro pochi giorni non si trovano soluzioni per il nostro settore – annuncia il coordinamento dei pastori – bloccheremo la Sardegna il 24 febbraio, il giorno delle votazioni. Non entrerà nessuno a votare: non è che non andiamo a votare, non voterà nessuno, blocchiamo la democrazia, ognuno si assuma le proprie responsabilità”.