(ANSA) – ROMA, 19 GEN – Se non è strettamente necessario,
meglio spegnere la fotocamera durante i meeting online.
L’ambiente ringrazierà. Questo il messaggio che arriva da una
ricerca della Purdue University, pubblicata su Resources,
Conservation & Recycling.
Secondo lo studio nonostante un calo delle emissioni globali
nel 2020, con pandemia e lavoro a distanza vi è ancora un
impatto ambientale significativo a causa del modo in cui i dati
di Internet vengono archiviati e trasferiti in tutto il mondo.
Solo un’ora di videoconferenza o streaming, ad esempio, emette
150-1.000 grammi di anidride carbonica (tre litri circa di
benzina bruciato da un’auto ne emettono più o meno 8.887
grammi), richiede 2-12 litri di acqua e richiede una superficie
terrestre che si somma a circa le dimensioni di un iPad Mini.
Ma lasciare la fotocamera spenta durante una chiamata web può
ridurre queste impronte di carbonio del 96%. Anche lo streaming
di contenuti in definizione standard piuttosto che in alta
definizione durante l’utilizzo di app come Netflix o Hulu
potrebbe portare a una riduzione dell’86%, secondo le stime dei
ricercatori. Il team di studiosi ha raccolto dati relativi a
Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Iran, Giappone,
Messico, Pakistan, Russia, Sud Africa, Regno Unito e Stati
Uniti. La ricerca ha evidenziato che alcuni Paesi hanno
segnalato un aumento di almeno il 20% del traffico Internet da
marzo. Se la tendenza continuerà fino alla fine del 2021 gli
studiosi prevedono che questo aumento dell’uso di Internet
richiederebbe una foresta di circa 71.600 miglia quadrate – il
doppio della superficie terrestre dell’Indiana – per far fronte
al carbonio emesso. L’acqua aggiuntiva necessaria per
l’elaborazione e la trasmissione dei dati sarebbe sufficiente
invece per riempire più di 300.000 piscine olimpioniche, mentre
l’impronta risultante a livello di terreno sarebbe quasi uguale
alle dimensioni di Los Angeles. (ANSA).
Fonte Ansa.it