ROMA – Festa in casa Bosch. Il colosso tedesco celebra in questi giorni i 100 anni di Car Service, la propria rete di officine con oltre 15.000 sedi in 150 Paesi. Tutto ebbe nel 1921, quando Max Eisenmann & Co., un’officina di riparazione automobilistica con sede ad Amburgo, divenne la prima officina ufficiale di installazione e riparazione di Robert Bosch AG, il quale aveva riconosciuto subito la necessità di possedere una propria rete. Con il passare degli anni e l’aumento del numero di automobili, è cresciuta anche la richiesta di competenze specialistiche.
In qualità di membri della rete globale Bosch Car Service, le officine ricevono supporto sotto forma di tecnologia diagnostica all’avanguardia. Il programma di formazione manageriale “Bosch Service Excellence”, audit regolari e test in officina, garantiscono la qualità del servizio delle officine Bosch Car Service, che occupano regolarmente le prime posizioni nei sondaggi e nei test indipendenti ottenendo una valutazione media di 4,4 stelle su 5 nelle recensioni dei clienti. Bosch impiega oltre 72.000 collaboratori in ricerca e sviluppo e, nel 2019, ha investito 6,1 miliardi di euro in quest’area. Con 4.202 domande di brevetto nel 2019, l’azienda tedesca è uno dei più importanti motori dell’innovazione nel campo della mobilità, a vantaggio dei Bosch Car Service e dei loro clienti. “Reti, automazione e nuove soluzioni di guida: la complessità del veicolo è in costante crescita. Sempre più auto ora dispongono di tecnologie di assistenza alla guida e nuovi sistemi di visualizzazione e infotainment”, spiega Dan Bronkal, Head of Workshop Concepts Central Europe di Bosch Automotive Aftermarket. “Questo significa anche nuove sfide per le officine. Bosch è un partner affidabile quando si tratta di soddisfare le crescenti esigenze del futuro e può garantire che nelle proprie officine gli automobilisti abbiano sempre un contatto competente per servizi e riparazioni”. (f.p.)
Fonte www.repubblica.it