LA QUINTA (California) – Sorpresa Brandon Hagy nel torneo American Express a La Quinta. È lui il leader a sorpresa (con un parziale di 64, -8) al termine del primo round del PGA Tour. E pensare che il 29enne di Santa Monica è entrato nel field tre giorni prima che la competizione prendesse il via, solo a causa di un infortunio alla schiena di Jon Rahm, numero 2 mondiale ed ex avversario ai tempi del College all’Arizona State. “Dovrò mandargli un regalo“. 39esimo invece Francesco Molinari con 69 colpi (-3). Per l’unico italiano in gara è stato un debutto tutto sommato positivo. L’azzurro è reduce da due mesi di stop e soprattutto un anno sabbatico che lo ha fatto anche scendere nel ranking PGA. Partito dalla buca 10, dopo un bogey iniziale Chicco ha realizzato 4 birdie nelle prime nove. Il secondo errore di giornata è arrivato alla 1, a cui hanno fatto seguito 6 par prima di un birdie alla 8, la penultima di giornata. Il re della Ryder Cup 2018 insegue come primo obiettivo quello di superare il taglio e poi dare il tutto per tutto nella fase finale di sabato e domenica.
La situazione dell’American Express
In scena su due differenti percorsi del PGA West, il Nicklaus Tournament Course e lo Stadium Course (unico campo di gara del terzo e quarto giro), entrambi par 72, ottimo avvio per il sudcoreano Byeong Hun An, secondo con 65 (-7). Dopo 5 tagli nelle ultime 7 partenze e un infortunio al collo alla vigilia, il 29enne di Seul è stato tra i nove giocatori della competizione a far registrare una prova bogey free. Al terzo posto (66, -6), dietro di lui, il connazionale Si Woo Kim, lo scozzese Martin Laird e l’americano Max Homa. Tra i big Patrick Reed, vincitore della rassegna nel 2014, è 15/o (68, -4) come Tony Finau. Stesso score di Molinari per Patrick Cantlay, numero 10 mondiale e favorito della vigilia, e Abraham Ancer (secondo nel 2020). Mentre Gary Woodland è 61/o (70, -2) al pari di Andrew Landry, campione in carica. Rischia di uscire al taglio Brooks Koepka, solo 103/o con 72 (par) al fianco, tra gli altri, di John Auenstein (alla prima gara da professionista). Prova da dimenticare per Phil Mickelson (vincitore del trofeo nel 2002 e 2004), 132/o (74, +2).
Fonte tuttosport.com