TORINO – Siamo sempre qui: ad aspettare. In attesa che qualcuno dia una mano a Nicola, esattamente come avrebbero già dovuto aiutare Giampaolo: figurarsi! A inizio ottobre (quando chiuse il mercato), Cairo e Vagnati erano già splendidamente riusciti a non mantenere le promesse. Poi a gennaio hanno ultimato il capolavoro con due cessioni in sequenza (Millico e Meité), senza muovere un dito alla voce rinforzi. E adesso? Adesso, con la chiusura del mercato sempre più vicina (lunedì sera), giocare con il fuoco sta diventando incredibilmente, enormemente pericoloso. E quanto sia spaventosa la classifica, beh: non è neanche il caso di sottolinearlo. Sottolineiamo, molto semplicemente, che i limiti strutturali della rosa granata erano già chiari a tutti almeno da 4 mesi: da ottobre. Oggi è il 27 gennaio e siamo ancora qui, siamo sempre qui: al palo.
Diaw e i bonus “facili” da 800 mila euro
Eppure, forse-forse, entro stasera qualcosa di concreto verrà finalmente a galla, una buona volta. Almeno in attacco, in attesa che arrivi un rinforzo anche a centrocampo, dove il grigiume degli interpreti in rosa continua a stagliarsi. La prima svolta, foriera di accelerate finali odierne sul fronte Sanabria–Diaw (uno in alternativa all’altro), si è materializzata ieri nel tardo pomeriggio: quando il ds del Pordenone, Matteo Lovisa, ha incontrato Cairo e Vagnati. Trovato l’accordo per il trasferimento a titolo definitivo di Diaw: 4 milioni per il cartellino, garantiti, più un milione e mezzo di bonus variabili, di cui circa 800 mila euro facilmente raggiungibili (in base a gol e presenze). Morale: trattasi realisticamente (nel caso) di un’operazione oscillante a bilancio tra 4,5 e 5,5 milioni, in base al rendimento.
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Fonte tuttosport.com