(ANSA) – CALTANISSETTA, 28 GEN – Beni per circa 12 milioni di
euro sono stati confiscati dalla Dia di Caltanissetta a Paolo
Farinella, imprenditore edile di 76 anni, nato a Gangi
(Palermo). L’uomo è ritenuto interlocutore privilegiato di
personaggi di spicco di Cosa nostra nei territori di
Caltanissetta, Palermo e Trapani. Il decreto di confisca, emesso
dalla Corte d’Appello di Caltanissetta, riguarda 169 beni
immobili a Caltanissetta e 18 a Gangi. Il provvedimento fa
seguito a indagini condotte nell’ambito dell’operazione ‘Flour’
del 2009. Dopo la morte del cugino Cataldo Farinella,
ricostruisce la Dia in una nota, costruttore “pienamente
inserito in Cosa nostra ed implicato con il noto Angelo Siino
nella cosiddetta mafia degli appalti, Paolo gli subentrava, di
fatto, nella gestione delle imprese mantenendo sostanzialmente
rapporti con esponenti di rilievo della organizzazione mafiosa
nissena, palermitana e del trapanese”. Tra i beni confiscati c’è
anche un terreno, nella contrada Mimiani di Caltanissetta, di
circa 300 ettari, con annessa azienda agraria, che, secondo
l’accusa, in passato sarebbe stato utilizzato come riserva di
caccia da noti esponenti di Cosa nostra siciliana, come Bernardo
Provenzano e Giovanni Brusca durante la loro latitanza. (ANSA).
Fonte Ansa.it