ROMA – Stefano Mei è il nuovo presidente della Fidal per il quadriennio 2021-2024. Nel ballottaggio l’ex mezzofondista azzurro campione d’Europa dei 10.000 metri ha battuto Vincenzo Parrinello (31.051 voti contro i 26.197 nell’assemblea nazionale svolta alla Fiera di Roma), subentrando così ad Alfio Giomi. Dopo il primo turno erano risultati i più votati Parrinello e Mei, rispettivamente con 24.286 voti e 21.563 voti, mentre ne aveva ricevuti 13.410 il terzo candidato alla presidenza, Roberto Fabbricini. Mei, spezzino, 57 anni, vanta un luminoso passato da atleta (42 presenze in azzurro), il cui vertice è senza dubbio rappresentato dal titolo europeo conquistato a Stoccarda 1986 (la gara della celebre tripletta tricolore Mei-Cova-Antibo); successivamente è stato consigliere federale (2001-2004 e 2008-2012), e quattro anni fa sfidante ufficiale di Giomi. “Mi viene da piangere – ha dichiarato Mei subito dopo l’elezione parlando ai delegati presenti in sala –. Ringrazio tutti per essere venuti qui a votare. Spero veramente di poter essere il presidente che unisce le fratture che ci sono. Datemi fiducia e riusciremo a portare l’atletica dove deve stare.Ho iniziato a sperarci davvero quando sono arrivato al ballottaggio. Sapevo che la corrente di Fabbricini era un po’ contraria agli ultimi otto anni di gestione e devo dire che in quel momento ho sperato, anche se non in questa misura. La volata di oggi è un po’ simile a quella di Stoccarda“, ha ammesso Mei ricordando l’oro europeo vinto nei 10.000 metri nel 1986.
Mei: “Nessuna rivincita, nel 2016 ero troppo acerbo”
“Quella volata resta la più bella percHé avevo qualche anno in meno ma è entusiasmante anche questa e molto, molto emozionante. Non pensavo cosi tanto“. Il nuovo presidente si è preso anche la rivincita dopo la sconfitta elettorale subita nel novembre 2016 contro Alfio Giomi. “Forse allora ero troppo acerbo – ha dichiarato Mei –. Credo che questa volta il voto mi abbia premiato perché i delegati hanno visto in me un cambiamento, sono maturato e sicuramente ho acquisito esperienza, sono meno impulsivo e meno kamikaze. Ho acquisito la statura del dirigente che serve all’atletica, spero che i colleghi consiglieri abbiano voglia di portare avanti la nuova atletica, il rinnovamento. Oggi finisce la campagna elettorale e dobbiamo collaborare: io sono disponibile a tutto“. Nel suo intervento prima del voto, Mei ha citato Papa Francesco (“Bisogna essere costruttori di ponti e non di barriere: io voglio collegare la base con la federazione centrale in totale trasparenza e onestà“), si è definito “il presidente della gioia” e ha invocato discontinuità per una “federazione dinamica“.
Mei: “L’atletica non può fallire”
“Sono stato premiato perché ho ascoltato tutti – ha spiegato il nuovo presidente della Fidal –, cercando di capire cosa serve al territorio. E lo abbiamo capito: le società, gli atleti, i tecnici vogliono attenzione e un modo oggettivo di valutare le situazioni, perché l’atletica è fatta di metro e cronometro. Con le persone giuste ai posti giusti l’atletica non può fallire, è uno sport semplice e nella nostra natura. Peraltro con questa pandemia le persone hanno capito che il movimento, e nello specifico la corsa e l’atletica, sono importanti per avere libertà: questo è importante per le generazioni future“, ha concluso Mei. L’assemblea ha inoltre eletto il nuovo Consiglio federale formato da Sergio Baldo, Grazia Maria Vanni, Oscar Campari, Anna Rita Balzani, Sandro Del Naia, Alessio Piscini, Gianfranco Lucchi e Carlo Cantales in quota dirigenti; Margherita Magnani e Simone Cairoli in quota atleti; Domenico Di Molfetta ed Elisabetta Artuso per i tecnici, mentre Angelo Guida è stato confermato presidente del Collegio revisori dei conti.
Fonte tuttosport.com