(ANSA) – ANCONA, 05 FEB – I carabinieri forestali di Ancona,
Macerata e Rimini hanno notificato gli avvisi di conclusione
delle indagini preliminari a 21 indagati ed a 5 società
nell’ambito di un’indagine relativa ad un traffico illecito di
rifiuti iniziata nel 2018, diretta dalla Procura Distrettuale
Antimafia di Ancona e condotta dai militari del Gruppo forestale
di Ancona. Contestati traffici illeciti di oltre 640mila
tonnellate di rifiuti speciali, furto, corruzione, reati
fiscali, abusi d’ufficio e falsi documentali. Tra gli indagati,
titolari e amministratori di aziende (di trattamento rifiuti, ma
anche edili e agricole), funzionari pubblici di enti locali, un
tecnico di laboratorio, un ex sindaco di Arcevia (Ancona).
Nell’ambito della stessa indagine, denominata ‘Fango e Cash’,
erano state eseguite nel marzo 2020, misure cautelari personali
a carico di 5 persone e sequestri per un valore complessivo di
euro 4,9 milioni di euro. Nell’ambito dell’attività di polizia
giudiziaria, sono state sequestrate 4 società (3 con sede legale
in provincia di Ancona e una nel Riminese). I rifiuti speciali
da demolizione, terrosi e organici, anche contaminati da
inquinanti, tra cui idrocarburi, catrame, plastiche e metalli,
provenienti da 50 cantieri nelle province di Ancona e Macerata
venivano occultati (anche con scavi abusivi) in cave, terreni,
impianti di gestione rifiuti con formulari di trasporto e
certificati di analisi falsi. Accertati oltre 4.300 illeciti
amministrativi per un importo complessivo di 14,6 milioni
contestati a 188 società con sede legale in 17 provincie
italiane di Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Puglia,
Campania, Umbria e Lazio. Per i rifiuti non venivano pagate le
spese di recupero e conferimento presso siti autorizzati, con un
abbattimento dei costi che permetteva ad alcuni indagati di
acquisire appalti presso numerosi cantieri della provincia di
Ancona, evitando la concorrenza delle altre aziende locali.
(ANSA).
Fonte Ansa.it