“L’Italia fa tutto, ma non può essere lasciata sola a spendere 5 miliardi all’anno per il 90% di richiedenti asilo politico a cui non viene poi riconosciuto”, tuona il vicepremier. E annuncia: “Querelerò Saviano da padre di famiglia: la vita è sacra”
Ragusa – “Siamo qui per costruire, non per smontare ciò che funziona ma per cercare di capire quello che non funziona. L’Italia fa tutto, ma non può essere lasciata sola a spendere almeno 5 miliardi di euro l’anno per il 90 per cento di richiedenti asilo a cui non viene riconosciuto l’asilo politico“. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini durante la sua visita all’hotspot di Pozzallo.
“Ci sono dei costi che non hanno eguali in Europa, dei tempi che prevedono due anni e mezzo per aprire e chiudere una pratica, se qualcuno fa ricorso. E poi il business degli avvocati d’ufficio che fanno un sacco di quattrini sulla pelle di questa gente. Oggi in Turchia e Tunisia più partono e più muoiono e c’è qualche fesso che continua a dire che io voglio vedere la gente morire annegata. Querelerò Saviano, non da ministro ma da cittadino e padre di famiglia. La vita è sacra, ogni vita lo è“.
Dimostrazione delle parole e degli intenti del neoministro dell’Interno sono stati anche gli applausi da parte dei migranti mentre era in visita al centro di accoglienza e di cui ha chiesto i dettagli sulle procedure finora adottate.
Tornando a Roma ha poi affidato a Twitter il suo pensiero: “Occorre buon senso. Quello degli sbarchi e dell’accoglienza di centinaia di migliaia di non profughi non può continuare ad essere un problema solo italiano. O l’Europa ci dà una mano a mettere in sicurezza il nostro Paese, oppure dovremo scegliere altre vie“.