“Oggi l’Irpef, l’imposta principale del nostro ordinamento, sembra uscita dal bisturi del Dr. Frankenstein: tenuta solo dal filo ideale di tassare il reddito personale.” Così Emanuele Orsini (Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco in audizione in commissione Finanza alla Camera “Serve un progetto di riforma a tutto tondo che riguardi non solo l’Irpef ma l’intero sistema fiscale” ha detto. Per Orsini però “le risorse stanziate (2 miliardi l’anno) sono esigue. Recuperare risorse dall’evasione va bene, ma non offre garanzie. Servirà quindi rimodulare il prelievo nelle imposte e tra le imposte del sistema fiscale”.
“La progressività dell’Irpef va ridisegnata, regolarizzare l’andamento delle aliquote effettive è una priorità. Nel farlo, va alleggerita la pressione sui redditi medi, eliminando i disincentivi ad aumentare il reddito, in particolare sopra i 28 mila euro, soglia oltre la quale l’attuale modello produce le distorsioni più ampie”. Così il vicepresidente su credito di Confindustria ribadendo che “Questo sistema è un disincentivo al lavoro e alla produttività”.
“L’IRAP è un’imposta che ha fatto il suo tempo. Dopo la cancellazione temporanea dei versamenti del tributo dovuti nel 2020, il Legislatore ha un’occasione storica per eliminarla del tutto. Si avrebbero enormi benefici in termini di semplificazione e attrazione di nuovi investimenti”.
“onfindustria “è pronta a fare la sua parte” . “Anche la tassazione delle imprese va migliorata”, ha detto Orsini.
“Riguardo l’imposta patrimoniale il tema non è “se” introdurne una, ma come riorganizzare le 17 che abbiamo già”. “Gran parte del dibattito sull’imposta patrimoniale in Italia si concentra intorno agli immobili residenziali e alla prima casa. Un catasto obsoleto – la cui riforma è lunga e costosa – la congiuntura e le esperienze del passato invitano alla cautela”, ha detto.
Fonte Ansa.it