Dai su, non scherziamo. Non è che ogni volta che vediamo mappe colorate diversamente da come le vorremmo dobbiamo cancellare quanto di buono sta accadendo.
Badate bene, non è che l’aria siberiana è ogni anno lì, a portata di mano. Lo ripetiamo, è un evento che ha tempi di ritorno decennali ed è per questo motivo che osserviamo ammirati ciò che la natura sta dipingendo. Già, per noi amanti del mestiere è come osservare un dipinto: lo abbiamo visto nascere, lo abbiamo visto evolversi, ora lo possiamo ammirare.
L’altro problema è che molti, troppi, vorrebbero essere esperti in materia ma in realtà non hanno le sufficienti conoscenze per confutare o smentire una tesi. Ed ecco, quindi, che nel momento in cui non sono soddisfatti di quel che mostrano i modelli previsionali, meglio gettare la spugna e pensare alla prossima stagione. La Primavera incombe, su questo non ci piove, ma prima di metà marzo sarà difficile parlare di sole e temperature gradevoli.
Sino a metà marzo potrebbe far freddo e che freddo! Quegli stessi modelli che spesso si odiano stanno cominciando a intravedere la reiterazione di certe dinamiche e in modo particolare di quello sbarramento che si andrà a creare quale risultante della congiunzione tra l’Alta delle Azzorre e l’Alta Pressione Scandinava.
Muro indispensabile per tirar giù altro gelo, se preferite indispensabile per sostenere l’enorme lago gelido che sta prendendo piede sull’Europa orientale. Altro che Inverno finito, c’è ancora un mese davanti a noi e potrebbe essere un mese coi “fiocchi”.